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Il 18 agosto un gruppo di esponenti di movimenti sociali da venti giorni completa uno sciopero della fame a Brasilia per ottenere che il STF metta in calendario la decisone generale relativa alla carcerazione preventiva. Infatti un'interpretazione anticostituzionale della stessa ha consentito la detenzione dell’ex presidente Lula. Gli scioperanti della fame scrivono una Lettera ai cristiani fratelli e sorelle nella fede per informare e responsabilizzare. Chi volesse inviare un messaggio di condivisione può inviare una e-mail al Movimento dos Pequenos Agricultores – MPA (comunicacao@mpabrasil.org.br). Consultando il sito http://www.mpabrasil.org.br si possono avere ulteriori informazioni e accedere a reti sociali. Si traduce il testo della lettera e si ricorda la presa di posizione ufficiale della Nazioni Unite sull’obbligo per il Brasile di non impedire la candidatura di Lula alla Presidenza della Repubblica. (T.I. 18/8/2018)

Sciopero della fame per la giustizia

Sabato 18 agosto i sette scioperanti della fame Frei Sérgio Görgen e Rafaela Alves (del Movimento dos Pequenos Agricultores – MPA), Luiz Gonzaga, o Gegê (della Central dos Movimentos Populares – CMP), Jaime Amorim, Zonália Santos e Vilmar Pacífico (del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra – MST), Leonardo Soares (del Levante Popular da Juventude) hanno inviato in tutto il paese una Lettera ai cristiani, fratelli e sorelle nella fede. Fra gli obiettivi vi sono il dialogo con la società e fare in modo che tutti conoscano lo Sciopero della fame per la giustizia nel STF/Supremo tribunale federale che completa questa settimana venti giorni.

Lo sciopero della fame per la giustizia nel STF continua

Fratelli e sorelle!

Saluti nella Pace di Gesù!

L’Evangelo ci convoca ad agire. Come disse Gesù, saremo beati e saremo saziati se avremo fame e sete di giustizia (Matteo 5:6).

Siamo due sorelle e cinque fratelli vostri in Digiuno a tempo indeterminato, in sciopero della fame, a Brasilia, affinché la fame non ritorni, la disoccupazione finisca di tormentare la vita di milioni di famiglie, la malattia non sia un incubo e i bambini non muoiano di fame.

Ahi! La Costituzione viene stracciata e il nostro diritto al voto sta per essere negato. Chiediamo preghiere e solidarietà, perché in questo fine settimana lo Sciopero della fame per la giustizia nel Supremo tribunale federale giunge al ventesimo giorno. E chi si sente toccato nella sua fede e ritiene conveniente agire può sempre fare qualche cosa. Siamo certi che il Signore della Vita non abbandonerà il suo popolo.

In nome del popolo brasiliano che crede nella Giustizia e nella Verità. Frei Sérgio Görgen, Rafaela Alves, Vilmar Pacífico, Jaime Amorim, Zonália Santos, Luiz Gonzaga ( Gegê) e Leonardo Soares

18 agosto 2018

Fonte: http://www.mpabrasil.org.br

Il 17 agosto l’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti umani delle Nazioni Unite ha comunicato alla Missione permanente brasiliana a Ginevra l’accoglimento del ricorso dell’ex presidente Lula del 27 luglio 2018, riscontrando l’esistenza di una situazione di possibile danno irreparabile dei suoi diritti e ingiungendo di ammettere la sua piena partecipazione alle elezioni presidenziali. Non si tratta di ingerenza in affari interni, come si è permesso di dire il ministro della Giustizia del governo illegittimo, dal momento che il Brasile ha volontariamente sottoscritto nel 1992 protocolli internazionali cogenti. Gli alti gradi del potere giudiziario (le cui responsabilità nel colpo di Stato sono gravissime), dalla Procura generale della Repubblica ai ministri del STF/Supremo tribunale federale, abitualmente loquaci, tacciono. Il monopolio dei mass media golpisti Rete Globo non ha dato la notizia. E adesso? La situazione richiede una grande vigilanza perché quello che avviene in una giovane democrazia in costruzione di un grande paese occidentale ci riguarda direttamente.

Traduzioni e introduzione di Teresa Isenburg

 

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a cura di Nicoletta Manuzzato