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Riuniti a Belém i paesi dell'Amazzonia

Le nazioni sviluppate devono "assolvere ai loro obblighi in materia di finanziamento climatico" in vista della Cop28 che si terrà a fine novembre a Dubai. Questo l'appello degli otto Stati dell'Otca, l'Organización del Tratado de Cooperación Amazónica, che hanno tenuto il loro IV Vertice l'8 e il 9 agosto nella località brasiliana di Belém. Nel corso della riunione, cui hanno partecipato il presidente del paese ospite Lula da Silva, il colombiano Gustavo Petro, il boliviano Luis Arce, la peruviana Dina Boluarte, il primo ministro della Guyana Mark Phillips, la vicepresidente del Venezuela Delcy Rodríquez e i ministri degli Esteri di Ecuador e Suriname, è stata annunciata la costituzione di un'alleanza contro la deforestazione, per evitare che la maggiore foresta tropicale della Terra raggiunga "un punto di non ritorno": il taglio illegale di alberi per ottenere legname o per far posto ai pascoli ha provocato, tra il 1985 e il 2021, la perdita del 17% della copertura vegetale.

"Andremo alla Cop28 con l'obiettivo di dire al mondo ricco che se vuole preservare effettivamente i boschi è necessario mettere a disposizione denaro, non solo per proteggere gli alberi, ma anche le persone" che vivono alla loro ombra, ha affermato Lula nel corso di una conferenza stampa, ricordando l'estrema povertà delle popolazioni indigene della zona.

All'incontro di Belém erano stati invitati rappresentanti di Saint Vincent and the Grenadines, il paese che detiene la presidenza pro tempore della Celac, della Francia per la Guyane Française, della Germania e della Norvegia (come contribuenti del Fondo Amazzonia, che finanzia programmi di sviluppo sostenibile), nonché di tre Stati con estese selve tropicali: la Repubblica del Congo, la Repubblica Democratica del Congo e l'Indonesia. Il vertice dell'Otca, il primo dopo 14 anni, ha avuto sicuramente un significato positivo, riaffermando l'impegno per la difesa del polmone verde del pianeta. Ma la dichiarazione finale ha presentato poche decisioni concrete, come ha fatto notare Leandro Ramos, direttore di Greenpeace Brasil: "Non ci sono obiettivi o scadenze per sradicare la deforestazione e non si menziona la fine dello sfruttamento petrolifero nella regione. Senza queste misure i paesi amazzonici non riusciranno a cambiare l'attuale rapporto predatorio con la foresta". (10/8/2023)

 

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a cura di Nicoletta Manuzzato