![]() |
Latinoamerica-online.it analisi e approfondimenti sull'America Latina |
![]() |
|
La Bolivia diventa membro a pieno titolo del Mercosur
(9/7/2024)
Al 64° vertice del Mercado Común del Sur, che si è tenuto l'8
luglio nella capitale paraguayana, il presidente boliviano Luis
Arce ha formalizzato l'ingresso del suo paese come membro a pieno
titolo del blocco regionale.
Un'adesione che, come ha scritto Arce nel suo account X, "riveste carattere
strategico". Nel corso di una conferenza stampa la ministra degli
Esteri, Celinda Sosa, ha affermato: "È un momento storico per la
Bolivia, per i settori produttivi e per i boliviani che vivono e
sono parte del Mercosur".
segue |
|
Brasile, quale società vorrebbero le destre in ascesa?
(3/7/2024)
Mi accingevo a riunire alcune informazioni sull’operare delle forze
di destra nelle sedi delle istituzioni, dove non di rado
hanno la maggioranza, dal Parlamento agli Stati ai municipi,
quando mercoledì 26 giugno è giunta la notizia del colpo di Stato
in Bolivia. La stampa europea ha trattato l’accadimento come un
fatto pittoresco, ma da questo siamo molto lontani. Il
Sudamerica da alcuni anni è investito da atti eversivi promossi da
forze della cosiddetta estrema destra, spesso in coordinamento con
settori militari volti a delegittimare l'elezione alla presidenza
di esponenti di sinistra o più semplicemente rispettosi delle
Costituzioni e attenti alle esigenze sociali della maggioranza dei
cittadini/e. Va sempre ricordato che la destra integralista trae
forza da un appoggio esplicito o implicito di settori di destra e
di centro, senza la cui condiscendenza non avrebbe un reale peso.
Già nel 2019 un golpe obbligava Evo Morales a rinunciare per
evitare che la Bolivia scivolasse in una situazione di conflitto
non lontana da una guerra civile; nel 2022 il presidente del Perù,
Pedro Castillo, veniva incarcerato in base ad
interpretazioni molto discusse delle procedure costituzionali e da
allora non ci sono state elezioni per sostituirlo.
(Teresa Isenburg)
segue
Tutti gli approfondimenti sul Brasile
a questo link |
|
Bolivia, neutralizzato il tentativo di golpe
(28/6/2024)
È durato meno di mezza giornata il tentativo di golpe
del 26 giugno, portato avanti da
alcune unità dell'esercito guidate dal generale Juan José Zúñiga.
Blindati militari occupavano Plaza Murillo, a La Paz, e uno abbatteva la porta
del Palacio Quemado, la sede del governo dove il presidente Arce
era riunito con i suoi ministri, permettendo ad alcuni insorti di
fare irruzione all'interno. Zúñiga, parlando con i giornalisti
presenti, spiegava l'intenzione di liberare tutti i
"prigionieri politici", compresi i golpisti Jeanine Añez e
Luis Fernando Camacho. Nel frattempo, all'esterno, le persone che
si erano radunate in difesa della democrazia venivano accolte dal
lancio di gas lacrimogeni e anche da colpi d'arma da fuoco.
segue |
|
Chiquita Brands condannata per i massacri in Colombia
(12/6/2024)
La compagnia bananiera statunitense Chiquita Brands è stata condannata da un
tribunale dello Stato della Florida per i suoi finanziamenti agli
squadroni della morte nella regione
dell'Urabá (dipartimento di Antioquia), quando era governatore l'ex
presidente Alvaro Uribe. L'impresa dovrà indennizzare, con oltre 38
milioni di dollari, i familiari di otto vittime. Si tratta
comunque di una percentuale minima di quanti subirono l'ondata di
terrore scatenata
contro leader sindacali e contro le stesse comunità contadine,
accusate di appoggiare i movimenti guerriglieri.
segue |
|
Argentina, Javier Milei all'attacco dello Stato
(15/6/2024)
La repressione di ogni forma di protesta è diventata
il segno distintivo dell'Argentina di Javier Milei. Lo si è visto
in tante occasioni, l'ultima in ordine di tempo il 12 giugno, nella
mobilitazione contro la Ley Bases,
approvata al Senato grazie ad accordi sottobanco per raggiungere i
voti necessari. Una legge che liberalizza totalmente l'attività
economica, privatizza innumerevoli imprese pubbliche e concede
facoltà praticamente illimitate all'esecutivo. La manifestazione
nei pressi del Congresso, dove la Ley
Bases era in discussione, era
pacifica, ma come al solito è bastato un pugno di provocatori, la
cui presenza è ampiamente documentata, per giustificare una vera e
propria caccia all'uomo. Una brutale aggressione che ha provocato
il ferimento di diversi dimostranti, tra cui quattro parlamentari
dell'opposizione, mentre gli arrestati si sono visti appioppare le
assurde accuse di terrorismo e di tentato golpe.
segue |
|
Argentina, si è spento il sorriso di Lita Boitano
(7/6/2024)
Sarà ricordata per il suo sorriso, che non la abbandonò
mai. Il 6 giugno, a una settimana di distanza da Nora Cortiñas, a
92 anni si è spenta un'altra madre di Plaza de Mayo: Angela
Lita Boitano. Di origine italiana, la sua vita era stata segnata dalla doppia
tragedia della scomparsa dei due figli, Adriana e Miguel. Entrambi
erano militanti della Juventud Universitaria Peronista.
Miguel venne sequestrato nel maggio del 1976, Adriana meno di un
anno dopo, nell'aprile del 1977.
segue |
|
![]() |
Claudia Sheinbaum sarà la prima presidenta del Messico
(5/6/2024)
La
vittoria era prevista, ma non in queste proporzioni. Domenica 2 giugno Claudia Sheinbaum Pardo,
candidata della coalizione Sigamos Haciendo Historia (Morena-Partido del Trabajo-Partido Verde
Ecologista de México), è stata eletta alla più alta carica dello
Stato con quasi il 60% dei voti. Più del doppio di quelli ottenuti
dalla seconda classificata, Xóchitl Gálvez Ruiz dell'alleanza
Fuerza y Corazón por México (Pan-Pri-Prd), che si è fermata al 27%. Al terzo posto Jorge
Alvarez Máynez, del Movimiento Ciudadano, con il 10%.
L'affluenza alle urne si è attestata sul 61%. Di Morena è anche la
nuova jefa de Gobierno della capitale, Clara Brugada
Molina, che ha sconfitto il suo avversario Santiago Taboada, legato
al settore immobiliare. Dei partiti della coalizione Sigamos
Haciendo Historia saranno inoltre i governatori di sei
degli otto Stati in lizza in questa tornata: Veracruz, Morelos, Chiapas, Tabasco, Puebla, Yucatán.
segue |
|
L'Argentina piange Norita, storica madre di Plaza de Mayo
(31/5/2024)
"Nora Cortiñas non è una sola: è la madre che grida di
fronte alle telecamere, quella che porta il fazzoletto bianco in
testa, quella che porta il fazzoletto verde al polso [simbolo della
battaglia per l'aborto], quella che
gioca alla pelota, quella che sale su una moto, quella che cammina
con il suo bastone con i fiori o quella che si lascia portare in
sedia a rotelle. È la donna che è andata fino ai suoi ultimi giorni
in Plaza de Mayo - il luogo in cui era arrivata nel maggio del 1977
con la speranza di recuperare suo figlio sequestrato dalla
dittatura" (Luciana Bertoia, Página/12). Come soleva
ripetere: "Questa assenza, questo dolore che sento tutti i giorni è
il motore del mio impegno. Per questo accompagno ovunque le lotte
contro tutte le oppressioni, perché semplicemente voglio cambiare
questo mondo ingiusto".
segue |
|
L'America Latina tra siccità e inondazioni
(27/5/2024)
L'85,5% del territorio messicano è colpito dalla siccità, con
temperature che in alcune zone hanno raggiunto i 47 gradi: il
Ministero della Salute ha registrato 48 decessi, dovuti in genere a
colpi di calore e disidratazione. E in Messico, come nei paesi
centroamericani, in Colombia e in Ecuador, la scarsità di
precipitazioni ha provocato l'abbassamento del livello dei bacini
idroelettrici, con conseguente deficit energetico. Numerosi i black
out in momenti in cui l'uso dei condizionatori è al massimo.
segue |
|
Repubblica Dominicana, rieletto il presidente Abinader
(21/5/2024) Luis Abinader, del Partido Revolucionario Moderno, è stato
rieletto per altri quattro anni con oltre il 57% dei voti. Le elezioni si sono tenute domenica 19 maggio e si sono
svolte in un clima di tranquillità, anche se l'opposizione ha
denunciato alcune irregolarità. Al secondo posto si è piazzato l'ex capo di
Stato Leonel Fernández, che si presentava per la formazione
Fuerza del Pueblo, seguito da Abel Martínez, del Pld (Partido
de la Liberación Dominicana).
segue |
|
Panama, il nuovo presidente vuole sbarrare il passaggio ai
migranti
(7/5/2024)
L'avvocato José Raúl Mulino, del partito di destra Realizando
Metas, è il nuovo presidente di Panama. È stato eletto
domenica 5 maggio, sconfiggendo gli altri sei candidati tra cui
Ricardo Lombana, del Movimiento Otro Camino (formazione
senza chiara connotazione politica), e Martín Torrijos, che aveva
governato il paese dal 2004 al 2009. Particolarmente negativo il
risultato dell'unica rappresentante della sinistra, l'economista
Maribel Gordón, giunta ultima.
segue |
|
Colombia, democrazia in emergenza
(10/5/2024)
"Siamo di fronte a un'arbitrarietà: un'istanza amministrativa
formula accuse contro il presidente della Repubblica. È un'aperta
rottura costituzionale. Si risponde con la forza del popolo". Così,
sul suo account X,
il presidente Petro ha messo in guardia su un
possibile tentativo di golpe, ribadendo: "la democrazia
entra in emergenza", dopo la decisione del Consejo Nacional
Electoral di prendere in esame le denunce di due magistrati su
un presunto finanziamento irregolare della sua campagna elettorale
del 2022.
segue
LA COLOMBIA ROMPE LE RELAZIONI DIPLOMATICHE CON ISRAELE. Il Ministero degli Esteri di Bogotá ha comunicato il 3
maggio la rottura delle relazioni diplomatiche con Israele. "La
Colombia non può stare a fianco di un genocidio, il diritto
internazionale deve essere preservato per fermare la barbarie - ha
affermato il presidente Gustavo Petro - Oggi la diplomazia è
l'espressione del potere economico e militare; la diplomazia deve
essere invece la ragione dei popoli e il suo obiettivo non deve
essere altro che la pace e la vita dell'umanità in tutta la sua
diversità". Il governo ha comunque ribadito in una nota che la
rottura non è diretta contro il popolo israeliano né contro le
comunità ebraiche, cui "ci uniscono legami storici e di amicizia
che persisteranno".
Sulla Colombia v. anche:
La marcha por la vida y el desfile por la muerte |
|
Referendum in Ecuador: sì alla mano dura, no alla politica neoliberista
(24/4/2024) All'annuncio dei risultati del referendum del 21 aprile il
presidente Noboa ha scritto sul suo account X: "Grazie
Ecuador per l'ampio appoggio a una politica di sicurezza e
lotta contro la corruzione". Un tono trionfalistico che volutamente
ignora i punti su cui la proposta del governo ha subito una solenne
bocciatura. È vero infatti che gli elettori hanno approvato la
politica di mano dura di fronte all'aumento della criminalità, come
il ruolo delle forze armate in appoggio alla polizia nelle
operazioni contro la delinquenza organizzata; la concessione
dell'estradizione di cittadini ecuadoriani su richiesta della
giustizia di altri paesi; l'aumento delle pene e l'eliminazione dei
benefici penitenziari per determinati reati. È la logica
conseguenza della situazione di insicurezza che si vive nel paese,
attualmente uno dei più violenti della regione. Tra i bersagli
soprattutto i sindaci: dopo l'uccisione, in marzo, della
giovanissima Brigitte García, nella settimana precedente il voto sono
stati assassinati José Sánchez, primo cittadino di Camilo Ponce
Enríquez (provincia di Azuay), e Jorge Maldonado, di Portovelo (El
Oro). E lo stesso giorno della consultazione è morto per mano dei
killer Damián Parrales, direttore del carcere El Rodeo di
Portoviejo.
segue |
|
![]() |
Condanna internazionale per l'assalto all'ambasciata messicana a Quito (17/4/2024) Un attacco all'inviolabilità delle sedi diplomatiche e al diritto d'asilo: questo il significato dell'assalto della polizia ecuadoriana, la sera del 5 aprile, all'ambasciata messicana a Quito per arrestare l'ex vicepresidente Jorge Glas. A quest'ultimo, rifugiato fin da dicembre dopo l'ennesimo episodio di persecuzione giudiziaria, Città del Messico aveva appena concesso asilo politico. Nonostante tutto ciò Glas è stato letteralmente sequestrato da agenti incappucciati che - come risulta dai video girati all'interno - hanno anche malmenato e costretto a terra Roberto Canseco, l'incaricato d'affari, colpevole di aver cercato di opporsi. Canseco era titolare della missione diplomatica dopo che l'ambasciatrice Raquel Serus era stata dichiarata persona non grata dal governo Noboa, in seguito ad alcune affermazioni di López Obrador, che aveva messo in relazione l'assassinio in agosto del candidato presidenziale Villavicencio con la vittoria elettorale di Noboa due mesi dopo. segue |
|
Emergenza umanitaria ad Haiti
(14/3/2024)
Duecento bande criminali che si disputano il potere in un paese
immerso nel caos e dove lo Stato non è in grado di offrire
alcuna protezione alla popolazione. È la situazione di Haiti, in
preda a una vera e propria emergenza umanitaria: secondo il
responsabile del Programma Alimentare Mondiale dell'Onu nella
nazione caraibica,
Jean-Martin Bauer, siamo di fronte a "una delle crisi alimentari
più gravi al mondo", con quasi un milione e mezzo di persone
"sull'orlo della denutrizione". Oltre 360.000 haitiani, la metà
dei quali bambini, hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni
per sfuggire alla violenza, inaspritasi agli inizi di marzo
quando, in un attacco sanguinoso delle pandillas al penitenziario di Port-au-Prince, 3.600 prigionieri
sono riusciti a fuggire. Oltre alle carceri sono state attaccate
caserme, banche, magazzini comunitari e persino il Palazzo Nazionale.
segue |
|
Celac, la destra regionale diserta il vertice
(2/3/2024) I temi sul tappeto erano della massima importanza: sicurezza
alimentare, strategia sanitaria, cambiamento climatico,
mantenimento della pace nel subcontinente. Ma molti paesi non erano
rappresentati al massimo livello: dei 33 capi di Stato e di
governo chiamati a partecipare a Kingstown, capitale di Saint
Vincent and the Grenadines, all'ottavo vertice della Comunidad
de Estados Latinoamericanos y Caribeños, erano
presenti solo in quindici. Mancavano in
particolare l'argentino Milei, il salvadoregno Bukele,
l'ecuadoriano Noboa e l'uruguayano Lacalle Pou.
segue |
|
El Salvador, Bukele rieletto tra denunce di irregolarità (23/2/2024) Sono stati resi noti dal Tribunal Supremo Electoral i risultati definitivi delle presidenziali del 4 febbraio: Nayib Bukele è stato rieletto con l'82,6% dei voti. Un risultato poco credibile, anche tenendo conto della grande popolarità conquistata dal capo dello Stato con la sua spregiudicata lotta alle maras. In realtà vengono taciute le tante denunce di brogli e di irregolarità: disconnessione del sistema durante la trasmissione dei conteggi, mancanza di dati ufficiali, sostituzione degli scrutatori designati... Senza contare che i salvadoregni si sono recati alle urne nel quadro di un estado de excepción in vigore dal marzo del 2022 (e che dopo il voto è stato prorogato per altri 30 giorni). segue Su El Salvador v. anche: Avances y retrocesos del proyecto Bukele en elecciones 2024 |
|
Venezuela, scoperti cinque piani eversivi (24/1/2024) Dal maggio scorso 32 persone sono finite in carcere, accusate di aver partecipato a cinque piani eversivi sventati dall'intelligence bolivariane. Lo ha rivelato il 22 gennaio il fiscal general Tarek William Saab, aggiungendo che sono stati emessi altri ordini di cattura. Tra i sospettati di cospirazione figurano civili e membri della Fuerza Armada Nacional Bolivariana. Tra gli obiettivi dei golpisti l'assassinio del presidente Maduro e assalti a installazioni militari. Il procuratore ha mostrato le testimonianze di due arrestati che coinvolgono in questi complotti la Cia e alcuni dirigenti politici di destra. segue Il governo Maduro svela i 5 piani cospirativi dell'estrema destra nel 2023 |
|
Guatemala, la promessa di una nuova primavera
(20/1/2024) L'investitura di Bernardo Arévalo de León alla massima carica
dello Stato e della sua vice Karin Herrera Aguilar era previsto per le 16 di domenica 14 gennaio, ma ha
potuto avvenire solo nelle prime ore di lunedì 15, a causa del
ritardo nell'insediamento dei nuovi deputati. Un ritardo dovuto ai
tentativi dei parlamentari legati alla vecchia legislatura di
mantenere il controllo del Congresso o almeno della sua Junta
Directiva, ostacolando l'ingresso degli eletti del
Movimiento Semilla. Tentativi andati a vuoto, dal momento che alla
fine a
presiedere il Parlamento è stato proclamato un esponente di
Semilla, Samuel Pérez. E anche la seconda votazione dei
vertici del Congresso, imposta dalla Corte de
Constitucionalidad in seguito ai ricorsi dell'opposizione, si
è conclusa giorni dopo con la sconfitta della destra: la nuova
Junta Directiva è composta da legislatori vicini ad Arévalo ed
è presieduta da Nery Ramos, del Partido Azul.
segue |
|
|