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Latinoamerica-online.it analisi e approfondimenti sull'America Latina |
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Segnali di declino dell'egemonia statunitense
(11/6/2022)
Il IX Vertice delle Americhe, che si è
svolto a Los Angeles dal 6 al 10 giugno, non si è certo concluso
con un
bilancio positivo per gli Stati Uniti. La decisione di Washington
di non estendere gli inviti a Cuba, Venezuela e Nicaragua, perché
"non democratici", ha innescato l'inattesa risposta di molti
capi di Stato dell'America Latina. In prima fila il presidente del
Messico, Andrés Manuel López Obrador, che in segno di protesta per
le esclusioni ha disertato l'incontro: "Non può esserci un Vertice
delle Americhe se non partecipano tutti i paesi del continente
americano, o meglio può esserci, ma noi riteniamo che questo significhi continuare con la vecchia politica di interventismo, di
mancanza di rispetto verso le nazioni e i loro popoli", ha detto in
uno dei suoi tradizionali incontri mattutini con la stampa.
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Nella foto: López Obrador e Xiomara
Castro, due degli assenti al IX Vertice delle Americhe |
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Brasile, l'estrema destra si prepara alla scadenza elettorale
(11/6/2022) Provo a comunicare qualche notizia sulla situazione del Brasile
in questo periodo che precede di qualche mese la scadenza
elettorale del 2 e del 30 ottobre. Per le forze
democratiche la partita che si gioca non è di poco conto. Si tratta
di sconfiggere un candidato di estrema destra, con i suoi alleati
sia ideologici che opportunisti, per riportare la Federazione
su binari istituzionali e costituzionali. Gli interessi e le forze
in campo sono potenti, perché è ovvio che non si fa un colpo di
stato come quello dell’agosto 2016, che ha deposto in modo
anticostituzionale la presidente Dilma Rousseff, né una
manipolazione elettorale come quella che ha portato alla carica
presidenziale Jair Bolsonaro nel 2018, per farsi sollevare
dall’incarico quattro anni dopo. E sembra proprio che tali
interessi non abbiano nessun ritegno a calpestare regole, norme e
codici per accrescere il proprio consenso che, dai sondaggi, non
sembra favorevole. (T.I.)
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Approfondimenti sul Brasile
a cura di Teresa Isenburg
a questo link |
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Colombia, Gustavo Petro in testa al primo turno
(30/5/2022)
La formula Gustavo Petro-Francia Márquez, del Pacto Histórico,
ha ottenuto poco più del 40% dei voti, confermandosi in testa nel
primo turno delle elezioni presidenziali. La Colombia si avvia
dunque a voltare pagina, avviandosi verso un governo
progressista? E' troppo presto per dirlo. Petro
deve ora affrontare Rodolfo Hernández, che si è fermato al 28%, ma che
per il ballottaggio ha
già ricevuto l'appoggio di Federico Gutiérrez (giunto terzo con
quasi il 24% dei consensi) e potrà contare quindi sulla macchina elettorale
uribista.
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Giochi di guerra nel Mediterraneo Americano
(15/5/2022) Sono in corso dal 7 maggio, nella zona marittima dello
Stato messicano di Quintana Roo, le manovre militari Tradewinds 2022,
organizzate dal Southern
Command statunitense con lo scopo di "pianificare e rispondere
a situazioni di crisi". Al Messico (e al Belize per la parte
terrestre) è affidato il compito di ospitare queste esercitazioni,
che dureranno due
settimane e che vedono la partecipazione di altre cinque nazioni
del continente (Canada, Brasile, Colombia, Guyana, Suriname), di
dodici Stati dei Caraibi e di tre paesi europei: Francia, Olanda e
Inghilterra. Contemporaneamente la stessa zona del Quintana Roo è
teatro della North American Maritime Security Initiative,
che ha come obiettivo la collaborazione tra Stati Uniti, Canada e
Messico per combattere il terrorismo e la delinquenza organizzata.
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Il Messico nazionalizza il litio
(20/4/2022) Un freno alla
svendita delle risorse naturali del paese portata avanti dai
precedenti governi: il Congresso, su proposta del presidente López Obrador, ha approvato
una serie di riforme alla Ley Minera per cui si stabilisce
che "il litio è patrimonio della nazione e la sua esplorazione,
il suo sfruttamento e il suo utilizzo
sono riservati a beneficio esclusivo del popolo messicano".
Hanno votato a favore Movimiento de Regeneración Nacional,
Partido del Trabajo e Verde Ecologista. Nel corso delle sue tradizionali conferenze
stampa mattutine,
Amlo ha precisato che sta studiando la creazione di un'impresa
pubblica dedicata alla prospezione, all'industrializzazione e alla
commercializzazione del prezioso minerale e che saranno riviste tutte le
licenze concesse dai governi del Pri e del Pan a imprese private.
Durante la gestione di Felipe Calderón ed Enrique Peña Nieto, nello
Stato di Sonora sono state assegnate autorizzazioni a compagnie
straniere per la durata di
cinquanta o addirittura cento anni.
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Il Venezuela alla Biennale di Venezia
(18/4/2022) Palmira
Correa, Mila Quast, César Vázquez, Jorge Recio. Sono questi gli
artisti venezuelani che partecipano alla 59ª edizione della
Biennale di Venezia nel padiglione intitolato "Tierra, País, Casa,
Cuerpo". L’Esposizione internazionale d’Arte apre i battenti il 23
aprile nella città italiana, e per la prima volta a cura di una
donna, Cecilia Alemani. Durerà fino al 27 novembre 2022. Nei giorni
20, 21 e 22 aprile si organizzerà una pre-apertura, alla quale
saranno presenti il ministro della Cultura venezuelana, Ernesto
Villegas e la viceministra Mary Pemjean. In merito alla Biennale,
abbiamo conversato a Caracas con il ministro Villegas, prima della
sua partenza. (G.C.)
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E' morta Rosario Ibarra, la madre coraggio messicana
(17/4/2022) "Dobbiamo esigere dalle autorità, ma
dobbiamo chiedere anche al popolo messicano che prenda coscienza.
La costruzione di una società senza desaparecidos e senza
impunità non si ottiene per decreto, in questo compito dobbiamo
porre tutti i nostri sforzi". Così la maggiore delle figlie di
Rosario Ibarra ha ricordato il senso della lotta instancabile
condotta dalla madre per far luce sulle violazioni dei diritti
umani negli anni della guerra sucia. Rosario Ibarra de la Garza è morta a
Monterrey il 16 aprile, a 95 anni. Fino all'ultimo si è battuta per
la verità sulla sorte degli scomparsi, da quando nel 1974 il figlio
Jesús Piedra Ibarra, studente di medicina e militante della Liga Comunista "23 de
septiembre", era stato sequestrato dalla polizia giudiziaria.
Di lui, come di tanti altri giovani arrestati in quel periodo, non
si seppe mai nulla. Trasferitasi da Monterrey a Città del Messico,
Rosario bussò a tutte le porte, incontrò il presidente Echeverría,
il ministro dell'Interno, vari
vertici militari, ma inutilmente. Insieme ad altri familiari fondò il
Comité Pro Defensa de Presos, Perseguidos, Desaparecidos y
Exiliados Políticos e organizzò uno storico sciopero della fame
nell'atrio della Cattedrale della capitale.
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Costa Rica, la ricetta neoliberista del nuovo presidente
(5/4/2022) L'economista di destra Rodrigo Chaves,
del Partido Progreso Social Democrático, ha vinto il
ballottaggio presidenziale del 3 aprile, imponendosi con quasi il
53% dei voti sul suo avversario José
María Figueres. Le elezioni hanno visto un'astensione di
oltre il 42%. Chaves è stato funzionario della
Banca Mondiale, dove venne sanzionato per accuse di abuso sessuale,
e in seguito ministro delle Finanze per pochi mesi durante il
mandato dell'attuale presidente, Carlos Alvarado.
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Perù, fallisce nuovo golpe parlamentare
(1/4/2022) Per la seconda volta dal suo insediamento Pedro Castillo si è salvato da
un tentativo di destituzione. A favore
della rimozione del capo dello Stato per "incapacità
morale" si sono espressi il 28 marzo solo 55 parlamentari (54 i
contrari, 19 gli astenuti). L'estrema destra non è
riuscita a raccogliere gli 87 voti richiesti per far
vincere la sua mozione, anzi ha registrato la
defezione di 21 congressisti che due settimane prima
avevano detto sì all'avvio del giudizio
politico contro il presidente.
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Uruguay, il referendum mostra un paese diviso
(29/3/2022) Un paese diviso in due. E' questo il quadro che emerge dal
referendum del 27 marzo su 135 articoli della Luc, la Ley de Urgente
Consideración che il Frente Amplio, il movimento
sindacale e diversi settori sociali speravano di derogare
attraverso il voto popolare. L'obiettivo non è stato raggiunto per
pochi voti: il Sì ha ottenuto il 48,8%, il No il 49,8 (le
percentuali sono calcolate sui voti validi, che comprendono anche
le schede bianche). Rimarrà dunque in vigore la mega proposta di
legge che limita il diritto di sciopero, proibisce picchetti e
occupazioni delle fabbriche, amplia i poteri della polizia,
promuove la privatizzazione della scuola e favorisce lavoro nero ed
evasione fiscale aumentando, fino a un equivalente di 100.000
dollari, il tetto in contanti consentito nelle transazioni.
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Guatemala, archiviate le norme oscurantiste
(16/3/2022)
Il Congresso ha votato
l'archiviazione della Ley para la Protección de la Vida y la
Familia, una legislazione oscurantista che era stata approvata
solo una settimana prima, esattamente l'8 marzo. La legge aumentava
da tre a dieci anni di carcere la pena per l'interruzione
volontaria della gravidanza, vietava espressamente "il matrimonio
tra persone dello stesso sesso", stabiliva che "la condotta non
eterosessuale è incompatibile con gli aspetti biologici e genetici
dell'essere umano" e proibiva "agli enti educativi pubblici e
privati la promozione nell'infanzia e nell'adolescenza di politiche
o programmi tendenti a deviare l'identità sessuale stabilita al
momento della nascita".
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L'America Latina di fronte al conflitto in Ucraina
(7/3/2022)
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nella sua riunione
d'emergenza il 2 marzo, ha approvato a stragrande maggioranza una
risoluzione di condanna dell'"aggressione russa contro l'Ucraina".
Nessun voto contario da parte dei paesi dell'America Latina, mentre
tra i 35 astenuti figurano Bolivia, Cuba, El Salvador e Nicaragua.
Il Venezuela non ha potuto partecipare alla votazione a causa
dell'eccessivo indebitamento nei confronti dell'organizzazione
(dovuto al blocco economico di cui soffre da parte degli Stati
Uniti). Nonostante la maggior parte dei paesi si sia dunque schierato
contro l'invasione, Washington continua a guardare con sospetto i
rapporti economici che Russia e Cina intrattengono con "il suo cortile di casa". In realtà
il volume delle esportazioni dall'America del Sud verso la Russia
non è molto alto: nel 2019 si è aggirato sui 5 miliardi di dollari, contro
i 66 miliardi verso gli Stati Uniti e i 119 miliardi verso la Cina.
Ma l'avvicinamento di Mosca all'America Latina segue anche altre
vie: in occasione della pandemia da Covid-19, il primo vaccino
su cui ha potuto contare gran parte della popolazione
latinoamericana è stato lo Sputnik V.
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Argentina, la pesante eredità di Macri
(14/2/2022)
A fine gennaio è stato annunciato un accordo tra il governo
Fernández e il Fondo Monetario Internazionale per il
rifinanziamento del prestito di oltre 44 miliardi di dollari che
l'amministrazione Macri aveva ricevuto nel 2018. Un prestito
enorme, che andava contro le stesse regole del Fmi e che era stato
dettato da ragioni prevalentemente politiche: doveva favorire
l'anno successivo la rielezione di Mauricio Macri, fedele alleato
dell'establishment statunitense. I soldi ricevuti, che
servirono a finanziare una gigantesca fuga di capitali, hanno
gettato una pesante ipoteca sul futuro del paese. Con l'accordo ora raggiunto vengono concessi nuovi prestiti
per permettere di far fronte alle scadenze previste, che
l'Argentina non è assolutamente in grado di affrontare. Ma tali
aiuti sono condizionati al raggiungimento di determinati obiettivi
dei conti pubblici, che saranno soggetti a revisione trimestrale da
parte del Fondo. E anche se, a differenza di altri casi, verrebbero
escluse privatizzazioni di imprese statali o riforme strutturali
del sistema previdenziale e del lavoro, il Fmi
sarebbe comunque arbitro delle scelte economiche locali.
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Sull'argomento v. anche: |
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Processo Condor, ergastolo confermato per Morales Bermúdez
(10/2/2022) Si è chiuso l'ultimo capitolo del Processo Condor in Cassazione. La Corte ha
respinto il 9 febbraio tutti i ricorsi presentati dai militari
peruviani i cui procedimenti erano stati stralciati in attesa della
documentazione necessaria. Le condanne all'ergastolo dell'ex dittatore Francisco
Morales Bermúdez Cerruti e dell'ex responsabile dei servizi segreti
Martín Felipe Martínez Garay sono state dunque confermate. La
sentenza è stata invece annullata per l'ex capo dell'esercito,
generale Germán Ruiz Figueroa, deceduto nel 2019.
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Honduras, i dissidenti di Libre tornano all'ovile
(8/2/2022) Si è risolta la crisi politica scoppiata alla vigilia
dell'insediamento di Xiomara Castro. Il 7 febbraio, dopo un accordo con Manuel
Zelaya, coordinatore generale di Libre, i deputati dissidenti che
avevano creato un Congresso parallelo sono tornati sui loro passi riconoscendo Luis Redondo,
del partito Salvador de Honduras (Psh), come unico presidente del
potere legislativo.
La nomina di Redondo faceva parte di un'intesa preelettorale per
cui il Psh aveva appoggiato Xiomara alle presidenziali rinunciando alla candidatura
di Salvador Nasralla: in caso di vittoria avrebbe
ottenuto la presidenza della Camera. Dopo il responso delle urne,
però, venti parlamentari di Libre si erano rifiutati di tener fede al patto e, con
l'appoggio dell'opposizione (i vecchi partiti espressione delle élites dominanti,
il Nacional e il Liberal), avevano eletto a capo
del Congresso un esponente del loro gruppo, Jorge Cálix.
Mentre gli altri deputati di Libre, insieme al Psh,
nominavano Redondo, i dissidenti (rimasti in diciotto perché due si
erano ben presto pentiti) venivano cacciati dal partito.
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Brasile, archiviato il caso per cui Lula finì in carcere
(31/1/2022) Nuova vittoria giudiziaria per Lula: il caso dell'appartamento
nella località balneare di Guarujá, per cui era stato condannato al
carcere dal giudice Moro (con l'accusa, mai provata, di averne
ottenuto la proprietà in cambio di favori politici), è stato
definitivamente archiviato. Intanto i sondaggi continuano a
confermare il vantaggio dell'ex presidente nella corsa elettorale
di ottobre: secondo i dati raccolti in dicembre dai maggiori
istituti demoscopici, vincerebbe al primo turno distanziando di
quasi trenta punti Jair Bolsonaro. Quest'ultimo vede scendere
sempre più le sue intenzioni di voto: il 60% degli intervistati ha
detto che non lo voterebbe per nessuna ragione.
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El Salvador, "Vietato dimenticare"
(17/1/2022) Prohibido olvidar, "Vietato dimenticare", "La storia non
si cancella per decreto" si leggeva sui cartelli dei
dimostranti domenica 16 gennaio. Ex guerriglieri, familiari delle vittime,
organizzazioni sociali hanno protestato a San Salvador contro la
decisione dell'Asamblea Legislativa, controllata dal
partito del presidente e dai suoi alleati, di annullare la
commemorazione ufficiale della firma degli Accordi di Pace, che
trent'anni fa misero fine alla sanguinosa guerra civile iniziata nel 1980.
Secondo Nayib Bukele, che ha deciso di dedicare la giornata
alle "vittime del conflitto armato", gli accordi furono una "farsa",
un "patto tra corrotti": una posizione che mette sullo stesso piano
il Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional e il
regime di estrema destra sostenuto militarmente dagli Usa.
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Sul Salvador v. anche questa intervista alla ex comandante
guerrigliera Nidia Díaz: |
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