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Marco Consolo: L'inarrestabile avanzata dei Brics

Cile, il governo Boric non intacca il neoliberismo

(29/10/2024) Nessuna forza politica è uscita chiaramente vincitrice dalle elezioni locali celebrate il 26 e 27 ottobre e che hanno registrato un'affluenza record di quasi l'85%. La coalizione di sinistra Apruebo Dignidad è riuscita a mantenere Maipú, Viña del Mar e Valparaíso, perdendo però Santiago, dove si è imposto Mario Desbordes, ex ministro durante la presidenza di Sebastián Piñera (quest'ultimo è morto nel febbraio scorso in un incidente d'elicottero). La vigilia del voto era stata contrassegnata dalla denuncia per violenza sessuale contro il sottosegretario Manuel Monsalve, costretto alle dimissioni: un colpo per il governo progressista di Gabriel Boric. Lo scandalo ha finito per oscurare il cosiddetto Caso Audios, un'estesa trama di corruzione in cui ricorre il nome di un noto dirigente di destra, Andrés Chadwick Piñera, cugino dell'ex presidente di cui era stato ministro dell'Interno. Il caso, venuto alla luce grazie a un'intercettazione all'avvocato Hermosilla che chiedeva soldi a un cliente per ottenere sentenze compiacenti, ha coinvolto membri della magistratura, compresa la giudice della Corte Suprema Angela Vivanco, destituita in ottobre. segue


Brasile, "Grande è il disordine sotto il cielo"

(7/11/2024) È ovvio che in questo periodo tutta l’attenzione è concentrata sugli Stati Uniti e sulle elezioni che si sono concluse con la vittoria repubblicana. Tuttavia mi permetto di riassumere alcune considerazioni che concernono il Brasile e il contesto internazionale. Infatti proprio in questi giorni si sono tenuti e si terranno incontri sovranazionali su grandi temi che riguardano la vita materiale delle popolazioni del pianeta. Il 24 ottobre si è concluso il 16° vertice dei Brics con la firma della Dichiarazione di Kazan: Rafforzare il multilateralismo per un giusto sviluppo globale e per la sicurezza. La presenza del Brasile è stata limitata e in parte contraddittoria, dal momento che il presidente Lula non ha potuto essere presente in conseguenza di una caduta domestica il 19 ottobre. (Teresa Isenburg) segue

Sul Brasile v. anche: Enel, il simbolo del fallimento delle privatizzazioni  Gli altri approfondimenti a questo link


Ancora una volta l'Onu vota contro il bloqueo a Cuba

(31/10/2024) Il 30 ottobre, per l'ennesima volta, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite si è espressa a grandissima maggioranza (187 paesi) contro il blocco economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba. A favore naturalmente il rappresentante di Washington, con la sola compagnia di Israele e l'astensione della Moldavia. Il presidente argentino Milei avrebbe voluto schierarsi a fianco degli Usa, ma la sua indicazione è stata disattesa dalla ministra degli Esteri Diana Mondino, che per questo atto di indisciplina è stata immediatamente "licenziata". segue


Il blocco Brics+ e l'America Latina

(28/10/2024) Dal 22 al 24 ottobre si è tenuto, nella località russa di Kazan, il XVI Vertice del blocco Brics+. Erano presenti i rappresentanti di 36 nazioni, nonché il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Una chiara testimonianza dell'interesse suscitato da questo germe di un mondo multipolare, in grado di sviluppare istituti alternativi per il commercio e la finanza internazionali e di aggirare così le sanzioni statunitensi ed europee da cui molti sono colpiti. All'inizio del 2024 ai cinque membri storici, Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, si erano aggiunti Emirati Arabi Uniti, Iran, Egitto ed Etiopia (l'Arabia Saudita non ha ancora formalizzato la sua adesione). Anche l'Argentina avrebbe dovuto far parte di questo gruppo, come completamento di un processo iniziato durante la presidenza di Cristina Fernández. Ma l'attuale capo dello Stato Javier Milei aveva già preannunciato, ancor prima di vincere le elezioni, che il paese "sotto il nostro governo non starà nei Brics" perché "non andremo ad allearci con i comunisti". segue


Addio ad Antonio Skármeta

(16/10/2024) Si è spento a metà ottobre, a Santiago, lo scrittore cileno Antonio Skármeta Vraníčić. Di lui si ricordano i romanzi: El cartero de Neruda (nell'edizione italiana Il postino di Neruda, da cui venne tratto il film Il postino, interpretato da Massimo Troisi), Soñé que la nieve ardía, El baile de la Victoria, Un padre de película. Fu anche autore di racconti, libri per bambini, opere teatrali (una di queste, El plebiscito, ispirò la pellicola No diretta da Pablo Larraín). Non si cimentò mai con la poesia, anche se ne sentiva il fascino, come spiegò una volta: "Sono tanto ammiratore dei poeti che, se passate in rassegna le mie opere, vedrete che nel cuore di questi racconti c'è un poema o qualche situazione collegata alla poesia che scatena il dramma o rafforza una relazione". segue


Haiti, "Una situazione catastrofica"

(25/10/2024) "Una situazione catastrofica": così la direttrice esecutiva dell'Unicef, Catherine Russell, ha definito la realtà di Haiti, sommersa da mesi in una crisi umanitaria senza precedenti. Bande criminali spadroneggiano commettendo i peggiori abusi, con violenze, mutilazioni e omicidi ai danni della popolazione indifesa, in particolare dei minori. Secondo dati dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'Onu, oltre 3.600 persone sono state assassinate nel corso del 2024. La metà degli abitanti del paese soffre di grave insicurezza alimentare e il numero di quanti hanno dovuto abbandonare le proprie case è già salito a 700.000. segue


Messico, cambio della guardia nel segno della continuità

(6/10/2024) Dal primo ottobre il Messico è governato da una presidenta, la prima della sua storia. L'investitura è avvenuta davanti al Congresso, riunito in seduta plenaria nel palazzo legislativo di San Lázaro, con il passaggio della fascia tricolore dal capo dello Stato uscente, Andrés Manuel López Obrador, a Claudia Sheinbaum Pardo. Nel suo discorso la neopresidente ha ribadito l'intenzione di continuare sul sentiero della Cuarta Transformación. Ha poi citato tre elementi su cui intende porre l'accento: la rivendicazione dei diritti delle donne, l'attenzione ai problemi ambientali e al cambiamento climatico, l'impulso alla scienza e alla ricerca. Nello stesso giorno Sheinbaum ha ricevuto il bastón de mando, come riconoscimento della sua legittimità alla guida del paese, da parte di cinque donne, autorità delle comunità indigene, in rappresentanza delle settanta popolazioni native e di quella afromessicana. Nel corso di questa cerimonia sono state rivolte invocazioni alle quattro direzioni cardinali e al centro dell'universo. segue

LA SCOMPARSA DI IFIGENIA MARTINEZ. Il primo ottobre, come presidente della Camera, aveva presieduto la seduta plenaria del Congresso per l'insediamento di Claudia Sheinbaum. È stata la sua ultima apparizione in pubblico: Ifigenia Martínez y Hernández, storica leader della sinistra messicana, si è spenta il 5 ottobre a 99 anni. Laureata in Economia, era stata docente e poi direttrice della Escuela Nacional de Economía dell'Unam e in questa veste nel 1968 si era opposta con forza all'occupazione della Ciudad Universitaria da parte dell'esercito. segue


Honduras, Xiomara Castro denuncia un nuovo tentativo di golpe

(16/9/2024) "La pace e la sicurezza interna della Repubblica sono in pericolo per un nuovo colpo di Stato che il popolo deve fermare". Questo il drammatico messaggio lanciato la sera del 3 settembre dalla presidente Xiomara Castro in un discorso attraverso la radio e la tv nazionale. "Il piano per distruggere il mio governo socialista e democratico e il prossimo processo elettorale è già in marcia", ha aggiunto attribuendo il progetto di golpe "alle stesse forze oscure che agirono nel 2009" destituendo suo marito, l'allora capo di Stato Manuel Zelaya. Dietro i golpisti del 2009 - non è un mistero per nessuno - c'erano Cia e Pentagono. E ancora adesso gli Stati Uniti non nascondono la volontà di intervenire pesantemente negli affari interni della Repubblica centroamericana. Commentando la riunione del 19 agosto tra il ministro della Difesa, José Manuel Zelaya, accompagnato dal capo delle forze armate generale Hernández, e il suo omologo venezuelano Padrino López, l'ambasciatrice Usa Laura Dogu ha espresso "la preoccupazione" del suo paese per l'incontro di autorità honduregne con quello che ha definito un "narcotrafficante" (l'esponente del governo Maduro). La presidente Castro ha risposto denunciando l'intenzione di Washington "di dirigere la politica dell'Honduras attraverso la sua ambasciata" e disponendo la cancellazione del trattato di estradizione con gli Stati Uniti. segue

ASSASSINATO LEADER AMBIENTALISTA. Come Berta Cáceres. Juan López, 46 anni, che lottava contro lo sfruttamento minerario a cielo aperto in difesa del fiume Guapinol e della riserva forestale Botaderos, è stato ucciso il 14 settembre a colpi d'arma da fuoco a Tocoa (dipartimento di Colón), López, membro del partito Libre, dall'anno scorso godeva di misure di protezione ordinate dalla Comisión Interamericana de Derechos Humanos per le minacce che aveva ricevuto, ma questo non è bastato a salvarlo. segue


Colombia, il gobierno del cambio tra passi avanti e minacce di golpe

(20/9/2024) Gustavo Petro, il primo presidente progressista della Colombia, ha già superato metà del suo mandato (si era infatti insediato il 7 agosto 2022). Due anni non facili per il gobierno del cambio, in un paese dove la destra è ancora molto forte e ha in mano quasi tutti i media. Un importante successo è stato in giugno il voto favorevole del Parlamento alla riforma previdenziale, nonostante gli ostacoli posti dalle opposizioni che hanno allungato con ogni mezzo i tempi del dibattito. "Si tratta della principale conquista sociale del popolo lavoratore della Colombia da molto tempo a questa parte - ha commentato il capo dello Stato - Due milioni di persone che hanno passato la vita lavorando riceveranno un assegna pensionistico degno della loro vecchiaia. Milioni di lavoratori e lavoratrici di basso salario avranno diritto a una pensione reale". segue


Perù, funerali di Stato per l'ex dittatore

(14/9/2024) Tre giorni di lutto nazionale e funerali di Stato per Alberto Fujimori,  morto l'11 settembre. L'ex dittatore, condannato a 25 anni di carcere per violazione dei diritti umani, nel dicembre scorso aveva goduto di un indulto e si era poi visto cancellare la pena grazie a una legge approvata in agosto, che dichiarava prescritti i crimini di lesa umanità commessi prima del luglio 2002. Annullati dunque tutti i delitti di cui si sono resi responsabili governanti e forze repressive nella cosiddetta "guerra contro il terrorimo", giustizia negata agli oltre 69.000 morti e ai 21.000 desaparecidos di quegli anni. Per quanto riguarda Fujimori, era stato riconosciuto colpevole di essere il mandante di due massacri eseguiti dai paramilitari del Grupo Colina: Barrios Altos nel 1991 (14 persone, tra cui un bambino di otto anni, uccise perché ritenute erroneamente appartenenti a Sendero Luminoso) e l'Università La Cantuta nel 1992 (un professore e nove studenti sequestrati e fatti scomparire). L'ex dittatore aveva ricevuto ulteriori condanne per corruzione e per suo volere decine di migliaia di donne indigene erano state sottoposte a sterilizzazione forzata. segue


Lotta al neocolonialismo: l'Honduras si è ritirato dal Ciadi

(26/8/2024) A sei mesi dalla notifica da parte di Tegucigalpa, è diventato effettivo il 25 agosto il ritiro dell'Honduras dal Ciadi, la sigla in spagnolo del Centro Internazionale per la Risoluzione delle Controversie sugli Investimenti Esteri. L'Icsid (questa la sigla in inglese) venne istituito nel 1965 dalla Convenzione di Washington come sistema di arbitrato internazionale nei contrasti tra investitori stranieri e Stati ospitanti. In realtà si tratta di un meccanismo perverso di impoverimento dei paesi del Sud del mondo: in base alle sue regole uno Stato può essere denunciato da una corporazione quando questa si ritenga defraudata per un mancato guadagno a causa di una legge del governo nazionale (in genere emanata per proteggere i diritti dei lavoratori o dell'ambiente). Si calcola che la sola America Latina abbia perso in tal modo più di 30 miliardi di dollari. segue


Il Messico "congela" i canali diplomatici con Usa e Canada

(28/8/2024) "Speriamo vi sia da parte loro una conferma che saranno rispettosi dell'indipendenza del Messico, della sovranità del nostro paese, ma finché questo non avviene e finché continuano con quella politica ci sarà una pausa". Con queste parole il presidente López Obrador ha "congelato" i rapporti con l'ambasciatare statunitense Ken Salazar e con quello canadese Graeme C. Clark. Al centro del contendere la riforma del potere giudiziario promossa dall'esecutivo con l'elezione dei giudici attraverso il voto popolare: una risposta alla continua opposizione esercitata dalla Corte Suprema e dai tribunali federali alle diverse iniziative proposte nell'ambito della Cuarta Transformación. Come si legge nell'editoriale de La Jornada del primo settembre, "per decenni il potere giudiziario è stato complice di presidenti della Repubblica e parlamentari federali che hanno devastato la Costituzione, spogliandola del carattere sociale che era la sua essenza e la sua ragion d'essere per trasformarla in garante non dei diritti dei cittadini, ma della continuità dell'oligarchia neoliberista. Dopo la decisiva sconfitta elettorale del gruppo politico che aveva imposto il neoliberismo, il potere giudiziario assunse il ruolo di difensore di un regime che aveva perso l'appoggio sociale, diventando in tal modo non solo una forza elitaria e conservatrice, ma il principale ostacolo per la democrazia". segue

Sul Messico v. anche: Militares registraron vuelos de la muerte para Gobernación y Sedena


Venezuela, dopo la rielezione di Maduro l'opposizione tenta il golpe

(4/8/2024) Al termine della giornata elettorale del 28 luglio, trascorsa in relativa calma, il Consejo Nacional Electoral (cinque membri: tre rappresentanti della maggioranza e due dell'opposizione) ha annunciato i risultati parziali delle presidenziali proclamando la rielezione di Nicolás Maduro con il 51% dei voti. È stato come un segnale per scatenare le violente proteste dell'estrema destra, che da settimane vantava sondaggi ampiamente favorevoli (realizzati, secondo WikiLeaks, da un'agenzia legata alla Cia), al candidato della Plataforma Unitaria Democrática, l'ex diplomatico Edmundo González Urrutia. Quest'ultimo era sceso in campo poiché María Corina Machado, vincitrice delle primarie della coalizione, è inabilitata per quindici anni a ricoprire cariche pubbliche, per aver sollecitato "l'intervento militare straniero" al fine di "cacciare Maduro dal potere" e aver sostenuto le pretese dell'autoproclamato presidente Juan Guaidó (proprio tale inabilitazione è servita a Washington come principale pretesto per il totale ripristino delle sanzioni contro la Repubblica Bolivariana). Dopo quella di Machado, anche la candidatura di Corina Yoris, chiamata a sostituirla, non era stata registrata dalle autorità elettorali. segue


La Bolivia diventa membro a pieno titolo del Mercosur

(9/7/2024) Al 64° vertice del Mercado Común del Sur, che si è tenuto l'8 luglio nella capitale paraguayana, il presidente boliviano Luis Arce ha formalizzato l'ingresso del suo paese come membro a pieno titolo del blocco regionale. Un'adesione che, come ha scritto Arce nel suo account X, "riveste carattere strategico". Nel corso di una conferenza stampa la ministra degli Esteri, Celinda Sosa, ha affermato: "È un momento storico per la Bolivia, per i settori produttivi e per i boliviani che vivono e sono parte del Mercosur". segue


Bolivia, neutralizzato il tentativo di golpe

(28/6/2024) È durato meno di mezza giornata il tentativo di golpe del 26 giugno, portato avanti da alcune unità dell'esercito guidate dal generale Juan José Zúñiga. Blindati militari occupavano Plaza Murillo, a La Paz, e uno abbatteva la porta del Palacio Quemado, la sede del governo dove il presidente Arce era riunito con i suoi ministri, permettendo ad alcuni insorti di fare irruzione all'interno. Zúñiga, parlando con i giornalisti presenti, spiegava l'intenzione di liberare tutti i "prigionieri politici", compresi i golpisti Jeanine Añez e Luis Fernando Camacho. Nel frattempo, all'esterno, le persone che si erano radunate in difesa della democrazia venivano accolte dal lancio di gas lacrimogeni e anche da colpi d'arma da fuoco. segue


Chiquita Brands condannata per i massacri in Colombia

(12/6/2024) La compagnia bananiera statunitense Chiquita Brands è stata condannata da un tribunale dello Stato della Florida per i suoi finanziamenti agli squadroni della morte nella regione dell'Urabá (dipartimento di Antioquia), quando era governatore l'ex presidente Alvaro Uribe. L'impresa dovrà indennizzare, con oltre 38 milioni di dollari, i familiari di otto vittime. Si tratta comunque di una percentuale minima di quanti subirono l'ondata di terrore scatenata contro leader sindacali e contro le stesse comunità contadine, accusate di appoggiare i movimenti guerriglieri. segue


Argentina, Javier Milei all'attacco dello Stato

(15/6/2024) La repressione di ogni forma di protesta è diventata il segno distintivo dell'Argentina di Javier Milei. Lo si è visto in tante occasioni, l'ultima in ordine di tempo il 12 giugno, nella mobilitazione contro la Ley Bases, approvata al Senato grazie ad accordi sottobanco per raggiungere i voti necessari. Una legge che liberalizza totalmente l'attività economica, privatizza innumerevoli imprese pubbliche e concede facoltà praticamente illimitate all'esecutivo. La manifestazione nei pressi del Congresso, dove la Ley Bases era in discussione, era pacifica, ma come al solito è bastato un pugno di provocatori, la cui presenza è ampiamente documentata, per giustificare una vera e propria caccia all'uomo. Una brutale aggressione che ha provocato il ferimento di diversi dimostranti, tra cui quattro parlamentari dell'opposizione, mentre gli arrestati si sono visti appioppare le assurde accuse di terrorismo e di tentato golpe. segue


Argentina, si è spento il sorriso di Lita Boitano

(7/6/2024) Sarà ricordata per il suo sorriso, che non la abbandonò mai. Il 6 giugno, a una settimana di distanza da Nora Cortiñas, a 92 anni si è spenta un'altra madre di Plaza de Mayo: Angela Lita Boitano. Di origine italiana, la sua vita era stata segnata dalla doppia tragedia della scomparsa dei due figli, Adriana e Miguel. Entrambi erano militanti della Juventud Universitaria Peronista. Miguel venne sequestrato nel maggio del 1976, Adriana meno di un anno dopo, nell'aprile del 1977. segue


L'Argentina piange Norita, storica madre di Plaza de Mayo

(31/5/2024) "Nora Cortiñas non è una sola: è la madre che grida di fronte alle telecamere, quella che porta il fazzoletto bianco in testa, quella che porta il fazzoletto verde al polso [simbolo della battaglia per l'aborto], quella che gioca alla pelota, quella che sale su una moto, quella che cammina con il suo bastone con i fiori o quella che si lascia portare in sedia a rotelle. È la donna che è andata fino ai suoi ultimi giorni in Plaza de Mayo - il luogo in cui era arrivata nel maggio del 1977 con la speranza di recuperare suo figlio sequestrato dalla dittatura" (Luciana Bertoia, Página/12). Come soleva ripetere: "Questa assenza, questo dolore che sento tutti i giorni è il motore del mio impegno. Per questo accompagno ovunque le lotte contro tutte le oppressioni, perché semplicemente voglio cambiare questo mondo ingiusto". segue


L'America Latina tra siccità e inondazioni

(27/5/2024) L'85,5% del territorio messicano è colpito dalla siccità, con temperature che in alcune zone hanno raggiunto i 47 gradi: il Ministero della Salute ha registrato 48 decessi, dovuti in genere a colpi di calore e disidratazione. E in Messico, come nei paesi centroamericani, in Colombia e in Ecuador, la scarsità di precipitazioni ha provocato l'abbassamento del livello dei bacini idroelettrici, con conseguente deficit energetico. Numerosi i black out in momenti in cui l'uso dei condizionatori è al massimo. segue


Repubblica Dominicana, rieletto il presidente Abinader

(21/5/2024) Luis Abinader, del Partido Revolucionario Moderno, è stato rieletto per altri quattro anni con oltre il 57% dei voti. Le elezioni si sono tenute domenica 19 maggio e si sono svolte in un clima di tranquillità, anche se l'opposizione ha denunciato alcune irregolarità. Al secondo posto si è piazzato l'ex capo di Stato Leonel Fernández, che si presentava per la formazione Fuerza del Pueblo, seguito da Abel Martínez, del Pld (Partido de la Liberación Dominicana). segue


Panama, il nuovo presidente vuole sbarrare il passaggio ai migranti

(7/5/2024) L'avvocato José Raúl Mulino, del partito di destra Realizando Metas, è il nuovo presidente di Panama. È stato eletto domenica 5 maggio, sconfiggendo gli altri sei candidati tra cui Ricardo Lombana, del Movimiento Otro Camino (formazione senza chiara connotazione politica), e Martín Torrijos, che aveva governato il paese dal 2004 al 2009. Particolarmente negativo il risultato dell'unica rappresentante della sinistra, l'economista Maribel Gordón, giunta ultima. segue


Referendum in Ecuador: sì alla mano dura, no alla politica neoliberista

(24/4/2024) All'annuncio dei risultati del referendum del 21 aprile il presidente Noboa ha scritto sul suo account X: "Grazie Ecuador per l'ampio appoggio a una politica di sicurezza e lotta contro la corruzione". Un tono trionfalistico che volutamente ignora i punti su cui la proposta del governo ha subito una solenne bocciatura. È vero infatti che gli elettori hanno approvato la politica di mano dura di fronte all'aumento della criminalità, come il ruolo delle forze armate in appoggio alla polizia nelle operazioni contro la delinquenza organizzata; la concessione dell'estradizione di cittadini ecuadoriani su richiesta della giustizia di altri paesi; l'aumento delle pene e l'eliminazione dei benefici penitenziari per determinati reati. È la logica conseguenza della situazione di insicurezza che si vive nel paese, attualmente uno dei più violenti della regione. Tra i bersagli soprattutto i sindaci: dopo l'uccisione, in marzo, della giovanissima Brigitte García, nella settimana precedente il voto sono stati assassinati José Sánchez, primo cittadino di Camilo Ponce Enríquez (provincia di Azuay), e Jorge Maldonado, di Portovelo (El Oro). E lo stesso giorno della consultazione è morto per mano dei killer Damián Parrales, direttore del carcere El Rodeo di Portoviejo. segue


La scomparsa di Martín Almada

(31/3/2024) Si è spento il 30 marzo ad Asunción, a 87 anni, l'avvocato e difensore dei diritti umani Martín Almada, noto per aver scoperto gli Archivos del Terror, i documenti che testimoniano l'esistenza del Plan Cóndor, il coordinamento repressivo esistente tra i regimi militari del Sud America negli anni Settanta. Nel 1974, durante la dittatura di Alfredo Stroessner, Almada era stato arrestato e selvaggiamente torturato: era considerato un "pericoloso intellettuale" per aver scritto il libro Paraguay: educación y dependencia. Venne liberato tre anni dopo solo grazie alla pressione internazionale. Morì invece d'infarto la moglie, Celestina Pérez, obbligata dagli aguzzini ad ascoltare le urla del marito mentre veniva sottoposto a tormenti. segue


Condanna internazionale per l'assalto all'ambasciata messicana a Quito

(17/4/2024) Un attacco all'inviolabilità delle sedi diplomatiche e al diritto d'asilo: questo il significato dell'assalto della polizia ecuadoriana, la sera del 5 aprile, all'ambasciata messicana a Quito per arrestare l'ex vicepresidente Jorge Glas. A quest'ultimo, rifugiato fin da dicembre dopo l'ennesimo episodio di persecuzione giudiziaria, Città del Messico aveva appena concesso asilo politico. Nonostante tutto ciò Glas è stato letteralmente sequestrato da agenti incappucciati che - come risulta dai video girati all'interno - hanno anche malmenato e costretto a terra Roberto Canseco, l'incaricato d'affari, colpevole di aver cercato di opporsi. Canseco era titolare della missione diplomatica dopo che l'ambasciatrice Raquel Serus era stata dichiarata persona non grata dal governo Noboa, in seguito ad alcune affermazioni di López Obrador, che aveva messo in relazione l'assassinio in agosto del candidato presidenziale Villavicencio con la vittoria elettorale di Noboa due mesi dopo. segue


Emergenza umanitaria ad Haiti

(14/3/2024) Duecento bande criminali che si disputano il potere in un paese immerso nel caos e dove lo Stato non è in grado di offrire alcuna protezione alla popolazione. È la situazione di Haiti, in preda a una vera e propria emergenza umanitaria: secondo il responsabile del Programma Alimentare Mondiale dell'Onu nella nazione caraibica, Jean-Martin Bauer, siamo di fronte a "una delle crisi alimentari più gravi al mondo", con quasi un milione e mezzo di persone "sull'orlo della denutrizione". Oltre 360.000 haitiani, la metà dei quali bambini, hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni per sfuggire alla violenza, inaspritasi agli inizi di marzo quando, in un attacco sanguinoso delle pandillas al penitenziario di Port-au-Prince, 3.600 prigionieri sono riusciti a fuggire. Oltre alle carceri sono state attaccate caserme, banche, magazzini comunitari e persino il Palazzo Nazionale. segue


Celac, la destra regionale diserta il vertice

(2/3/2024) I temi sul tappeto erano della massima importanza: sicurezza alimentare, strategia sanitaria, cambiamento climatico, mantenimento della pace nel subcontinente. Ma molti paesi non erano rappresentati al massimo livello: dei 33 capi di Stato e di governo chiamati a partecipare a Kingstown, capitale di Saint Vincent and the Grenadines, all'ottavo vertice della Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños, erano presenti solo in quindici. Mancavano in particolare l'argentino Milei, il salvadoregno Bukele, l'ecuadoriano Noboa e l'uruguayano Lacalle Pou. segue


El Salvador, Bukele rieletto tra denunce di irregolarità

(23/2/2024) Sono stati resi noti dal Tribunal Supremo Electoral i risultati definitivi delle presidenziali del 4 febbraio: Nayib Bukele è stato rieletto con l'82,6% dei voti. Un risultato poco credibile, anche tenendo conto della grande popolarità conquistata dal capo dello Stato con la sua spregiudicata lotta alle maras. In realtà vengono taciute le tante denunce di brogli e di irregolarità: disconnessione del sistema durante la trasmissione dei conteggi, mancanza di dati ufficiali, sostituzione degli scrutatori designati... Senza contare che i salvadoregni si sono recati alle urne nel quadro di un estado de excepción in vigore dal marzo del 2022 (e che dopo il voto è stato prorogato per altri 30 giorni). segue

Su El Salvador v. anche: Avances y retrocesos del proyecto Bukele en elecciones 2024


Guatemala, la promessa di una nuova primavera

(20/1/2024) L'investitura di Bernardo Arévalo de León alla massima carica dello Stato e della sua vice Karin Herrera Aguilar era previsto per le 16 di domenica 14 gennaio, ma ha potuto avvenire solo nelle prime ore di lunedì 15, a causa del ritardo nell'insediamento dei nuovi deputati. Un ritardo dovuto ai tentativi dei parlamentari legati alla vecchia legislatura di mantenere il controllo del Congresso o almeno della sua Junta Directiva, ostacolando l'ingresso degli eletti del Movimiento Semilla. Tentativi andati a vuoto, dal momento che alla fine a presiedere il Parlamento è stato proclamato un esponente di Semilla, Samuel Pérez. E anche la seconda votazione dei vertici del Congresso, imposta dalla Corte de Constitucionalidad in seguito ai ricorsi dell'opposizione, si è conclusa giorni dopo con la sconfitta della destra: la nuova Junta Directiva è composta da legislatori vicini ad Arévalo ed è presieduta da Nery Ramos, del Partido Azul. segue


 

 

Latinoamerica-online.it anno XXIV

a cura di Nicoletta Manuzzato

Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 259 del 13/4/04