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Latinoamerica-online.it analisi e approfondimenti sull'America Latina |
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Il 24 e 25 maggio la sessione del Tribunale Permanente dei Popoli su Bolsonaro
Il TPP è un tribunale d'opinione dedicato ai diritti dei popoli con sede a Roma. Creato
dall’avvocato, politico e militante antifascista Lelio Basso (1903-1978),
è erede del Tribunale Russell, costituito nel 1966 per indagare crimini e
atrocità nella guerra del Vietnam. Per questo, nella sua 50ª
Sessione, il Tribunale intende celebrare anche i 150 anni della nascita di
lord Bertrand Russell (1872-2022), filosofo, attivista politico, difensore
dei diritti umani e Premio Nobel per la Letteratura.
Il TPP è stata una delle espressioni più attive
nella mobilitazione e organizzazione in difesa della Dichiarazione
Universale dei Diritti dei Popoli (Algeri, 4/7/1976), con ampia
partecipazione di entità e movimenti sociali nella denuncia di violazioni
praticate da autorità pubbliche e agenti privati. Sebbene non abbia effetto
di condanna dal punto di vista giuridico, serve come allarme affinché gravi
situazioni non si ripetano e come riferimento nella formulazione di
legislazioni nazionali e internazionali.
IL TEMA. Il Tribunale esaminerà il verificarsi di
violazioni e crimini contro l’umanità commessi dal presidente della
Repubblica del Brasile, Jair Messias Bolsonaro, e dal suo governo, che hanno
colpito popolazioni nere, popoli indigeni e lavoratori della salute nella
pandemia di Covid-19.
L’ACCUSA.
Sarà sostenuta da Eloísa Machado, avvocata e
docente di Diritto Costituzionale della Fondazione Getúlio Vargas/FGV
Diritto-San Paolo; Maurício Terena, avvocato dell'Articolazione dei Popoli
indigeni del Brasile e Sheila de Carvalho, avvocata della Coalizione Negra
per Diritti.
LA DIFESA. Sarà a carico di un rappresentante designato dal
governo brasiliano, al quale è stata previamente notificata l’accusa del
TPP. Qualora il governo brasiliano non prenda parte al processo, il TPP
designerà un relatore ad hoc.
LA GIURIA. Presieduta dall’illustre giurista ed ex giudice
italiano Luigi Ferrajoli, professore titolare dell’Università di
Roma, la giuria internazionale della 50ª Sessione del TPP avrà
dodici membri di diverse nazionalità. Sono specialisti riconosciuti
nell’area del diritto, delle scienze sociali e della salute globale: ANTIGUA E BARBUDA - Sir Clare
Roberts, ex-ministro della Giustizia, ex-presidente della
Commissione Interamericana di Diritti Umani, ed ex giudice della Corte
Suprema dei Caraibi Est; ARGENTINA - Alejandro Macchia,
medico sanitario ed epidemiologo; Eugenio Raul Zaffaroni,
ex-membro della Corte Suprema e della Corte Interamericana
dei Diritti Umani – Organizzazione degli Stati Americani/OEA; BRASILE -
Joziléa Kaingang, dirigente indigena,
antropologa sociale; Kenarik Boujikian, ex
giudice di seconda istanza del Tribunale di Giustizia di San Paolo;
Rubens Ricupero, ambasciatore, ex-ministro, ex-segretario generale della
Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo;
Vercilene Dias Kalunga, dirigente quilombola, avvocata;
REGNO UNITO - baronessa Vivien Stern, membro della Camera dei Lord,
specialista in diritto criminale e diritti umani; ITALIA -
Nicoletta Dentico, giornalista, scrittrice consulente
in salute globale; PORTOGALLO - Boaventura de Sousa Santos,
professore titolare della Facoltà di Economia dell’Università di Coimbra;
Luís Moita, professore titolare dell’Università Autonoma di Lisbona, specialista in studi della pace e della
guerra; SVIZZERA - Jean Ziegler,
professore di Sociologia dell’Università di Ginevra, ex-deputado, ex-
relatore speciale del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.
COME ASSISTERE. Gli atti in presenza della 50ª Sessione.
Il TPP ha convocato due atti in presenza
nell’Aula Magna della Facoltà di Diritto dell’Università di San Paolo/USP
(Largo de São Francisco, 95, Centro, São Paulo, primo piano), nei giorni
24 e 25 maggio dalle 8,45 alle 13,30. Il segretariato generale
del Tribunale a Roma lavorerà in forma a distanza, come pure la giuria
internazionale. Ci sarà traduzione simultanea. L’ingresso sarà libero e l’accesso all’Aula Magna
rispetterà le misure sanitarie dell’università, con distanziamento fra le
sedie, presentazione di certificato di vaccinazione anti-Covid e uso di
mascherina (modello chirurgico o FFP2). Si richiede di comparire a partire
dalle ore 8. La Sala degli Studenti della facoltà a pian terreno trasmetterà
le sessioni del tribunale su grande schermo.
Si prevede la consegna di certificati di
partecipazione, previa iscrizione all’indirizzo:
www.even3.com.br/tpp2022pandemiadesmonte
Per assistere online,
usare i canali di Youtube: Comissão Arns, APIB, Coalizão Negra, PSI
e anche
https://tutameia.jor.br/ Altre informazioni:
comissaoarns@comissaoarns.org tpp.comissaoarns.org
Approfondimenti sul Brasile
a cura di Teresa Isenburg
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Giochi di guerra nel Mediterraneo Americano
(15/5/2022) Sono in corso dal 7 maggio, nella zona marittima dello
Stato messicano di Quintana Roo, le manovre militari Tradewinds 2022,
organizzate dal Southern
Command statunitense con lo scopo di "pianificare e rispondere
a situazioni di crisi". Al Messico (e al Belize per la parte
terrestre) è affidato il compito di ospitare queste esercitazioni,
che dureranno due
settimane e che vedono la partecipazione di altre cinque nazioni
del continente (Canada, Brasile, Colombia, Guyana, Suriname), di
dodici Stati dei Caraibi e di tre paesi europei: Francia, Olanda e
Inghilterra. Contemporaneamente la stessa zona del Quintana Roo è
teatro della North American Maritime Security Initiative,
che ha come obiettivo la collaborazione tra Stati Uniti, Canada e
Messico per combattere il terrorismo e la delinquenza organizzata.
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Brasile, Lula fu un prigioniero politico
(28/4/2022) L’Organizazione delle Nazioni Unite/Onu ha comunicato ufficialmente
giovedì 28 aprile che il suo Comitato dei Diritti Umani ha concluso
che l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva è stato vittima di
un processo parziale dell’ex giudice Sergio Moro nell'operazione
Lava Jato e che quindi è stato un prigioniero politico in
Brasile. Dei 18 periti del Comitato dei Diritti Umani, 16 hanno
concluso che l’ex presidente fu processato, giudicato e condannato
in modo parziale, cioè con l’intenzione di incriminare. L’ex
giudice Sergio Moro, ex ministro della Giustizia del governo di
Jair Bolsonaro, ha anche violato i diritti politici di Lula nel
2018. Nel documento emesso a Ginevra e reso pubblico il 28 aprile le
Nazioni Unite esigono anche che il governo brasiliano traduca,
pubblichi e divulghi ampiamente il contenuto della decisione
inviata alla difesa di Lula e al governo federale. Entro 180 giorni
le autorità brasiliane dovranno informare sulle misure prese per
rendere effettive le esigenze presentate dall’Onu nel trovare una
forma di riparazione. (T.I.)
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Approfondimenti sul Brasile
a cura di Teresa Isenburg
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Brasile oggi, sappiamo che sappiamo
(26/4/2022) Ovviamente in questo periodo l’attenzione del "mondo" è
volta alla realtà crudele di Ucraina e Russia. Ritengo tuttavia che
non sia disutile non perdere di vista anche quello che accade
altrove. Nella fase attuale di ridefinizione delle interdipendenze
mondiali, in conseguenza a cambiamenti reali nei rapporti di forza
fra le principali potenze, il confronto avviene in diversi scenari.
Nella disattenzione generale continua e forse si compie la
persecuzione di Julian Assange, la repressione e aggressione contro
i palestinesi in Israele sale un ulteriore scalino, in Pakistan è
successo qualche cosa di oscuro, in Colombia il cammino per
le elezioni presidenziali del 29 maggio è punteggiato da
quotidiane esecuzioni di leader dei movimenti sociali e minacce di
golpe militare, in Brasile l’esecutivo promuove il caos e
l’eversione. Proverò dunque a dare qualche informazione su quello
che avviene in quest’ultimo paese nelle recenti settimane. (T.I.)
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Approfondimenti sul Brasile
a cura di Teresa Isenburg
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Il Messico nazionalizza il litio
(20/4/2022) Un freno alla
svendita delle risorse naturali del paese portata avanti dai
precedenti governi: il Congresso, su proposta del presidente López Obrador, ha approvato
una serie di riforme alla Ley Minera per cui si stabilisce
che "il litio è patrimonio della nazione e la sua esplorazione,
il suo sfruttamento e il suo utilizzo
sono riservati a beneficio esclusivo del popolo messicano".
Hanno votato a favore Movimiento de Regeneración Nacional,
Partido del Trabajo e Verde Ecologista. Nel corso delle sue tradizionali conferenze
stampa mattutine,
Amlo ha precisato che sta studiando la creazione di un'impresa
pubblica dedicata alla prospezione, all'industrializzazione e alla
commercializzazione del prezioso minerale e che saranno riviste tutte le
licenze concesse dai governi del Pri e del Pan a imprese private.
Durante la gestione di Felipe Calderón ed Enrique Peña Nieto, nello
Stato di Sonora sono state assegnate autorizzazioni a compagnie
straniere per la durata di
cinquanta o addirittura cento anni.
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Il Venezuela alla Biennale di Venezia
(18/4/2022) Palmira
Correa, Mila Quast, César Vázquez, Jorge Recio. Sono questi gli
artisti venezuelani che partecipano alla 59ª edizione della
Biennale di Venezia nel padiglione intitolato "Tierra, País, Casa,
Cuerpo". L’Esposizione internazionale d’Arte apre i battenti il 23
aprile nella città italiana, e per la prima volta a cura di una
donna, Cecilia Alemani. Durerà fino al 27 novembre 2022. Nei giorni
20, 21 e 22 aprile si organizzerà una pre-apertura, alla quale
saranno presenti il ministro della Cultura venezuelana, Ernesto
Villegas e la viceministra Mary Pemjean. In merito alla Biennale,
abbiamo conversato a Caracas con il ministro Villegas, prima della
sua partenza. (G.C.)
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E' morta Rosario Ibarra, la madre coraggio messicana
(17/4/2022) "Dobbiamo esigere dalle autorità, ma
dobbiamo chiedere anche al popolo messicano che prenda coscienza.
La costruzione di una società senza desaparecidos e senza
impunità non si ottiene per decreto, in questo compito dobbiamo
porre tutti i nostri sforzi". Così la maggiore delle figlie di
Rosario Ibarra ha ricordato il senso della lotta instancabile
condotta dalla madre per far luce sulle violazioni dei diritti
umani negli anni della guerra sucia. Rosario Ibarra de la Garza è morta a
Monterrey il 16 aprile, a 95 anni. Fino all'ultimo si è battuta per
la verità sulla sorte degli scomparsi, da quando nel 1974 il figlio
Jesús Piedra Ibarra, studente di medicina e militante della Liga Comunista "23 de
septiembre", era stato sequestrato dalla polizia giudiziaria.
Di lui, come di tanti altri giovani arrestati in quel periodo, non
si seppe mai nulla. Trasferitasi da Monterrey a Città del Messico,
Rosario bussò a tutte le porte, incontrò il presidente Echeverría,
il ministro dell'Interno, vari
vertici militari, ma inutilmente. Insieme ad altri familiari fondò il
Comité Pro Defensa de Presos, Perseguidos, Desaparecidos y
Exiliados Políticos e organizzò uno storico sciopero della fame
nell'atrio della Cattedrale della capitale.
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Costa Rica, la ricetta neoliberista del nuovo presidente
(5/4/2022) L'economista di destra Rodrigo Chaves,
del Partido Progreso Social Democrático, ha vinto il
ballottaggio presidenziale del 3 aprile, imponendosi con quasi il
53% dei voti sul suo avversario José
María Figueres. Le elezioni hanno visto un'astensione di
oltre il 42%. Chaves è stato funzionario della
Banca Mondiale, dove venne sanzionato per accuse di abuso sessuale,
e in seguito ministro delle Finanze per pochi mesi durante il
mandato dell'attuale presidente, Carlos Alvarado.
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Perù, fallisce nuovo golpe parlamentare
(1/4/2022) Per la seconda volta dal suo insediamento Pedro Castillo si è salvato da
un tentativo di destituzione. A favore
della rimozione del capo dello Stato per "incapacità
morale" si sono espressi il 28 marzo solo 55 parlamentari (54 i
contrari, 19 gli astenuti). L'estrema destra non è
riuscita a raccogliere gli 87 voti richiesti per far
vincere la sua mozione, anzi ha registrato la
defezione di 21 congressisti che due settimane prima
avevano detto sì all'avvio del giudizio
politico contro il presidente.
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Uruguay, il referendum mostra un paese diviso
(29/3/2022) Un paese diviso in due. E' questo il quadro che emerge dal
referendum del 27 marzo su 135 articoli della Luc, la Ley de Urgente
Consideración che il Frente Amplio, il movimento
sindacale e diversi settori sociali speravano di derogare
attraverso il voto popolare. L'obiettivo non è stato raggiunto per
pochi voti: il Sì ha ottenuto il 48,8%, il No il 49,8 (le
percentuali sono calcolate sui voti validi, che comprendono anche
le schede bianche). Rimarrà dunque in vigore la mega proposta di
legge che limita il diritto di sciopero, proibisce picchetti e
occupazioni delle fabbriche, amplia i poteri della polizia,
promuove la privatizzazione della scuola e favorisce lavoro nero ed
evasione fiscale aumentando, fino a un equivalente di 100.000
dollari, il tetto in contanti consentito nelle transazioni.
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Colombia, Petro candidato del Pacto Histórico
(27/3/2022) Il Pacto Histórico ha conseguito un ottimo risultato nelle
parlamentari del 13 marzo, risultando la coalizione più votata e conquistando
almeno 16 seggi al Senato e 25 alla Camera. La composizione esatta
del Congresso non si conosce ancora, visto che nel corso delle
consultazioni sono stati denunciati brogli e irregolarità che si
stanno adesso verificando. Ad esempio in quasi 30.000 seggi (il 26% del totale) non
appariva alcun voto
per il Pacto Histórico e i controlli
hanno fatto emergere almeno 500.000 suffragi non
conteggiati a favore della lista progressista.
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Guatemala, archiviate le norme oscurantiste
(16/3/2022)
Il Congresso ha votato
l'archiviazione della Ley para la Protección de la Vida y la
Familia, una legislazione oscurantista che era stata approvata
solo una settimana prima, esattamente l'8 marzo. La legge aumentava
da tre a dieci anni di carcere la pena per l'interruzione
volontaria della gravidanza, vietava espressamente "il matrimonio
tra persone dello stesso sesso", stabiliva che "la condotta non
eterosessuale è incompatibile con gli aspetti biologici e genetici
dell'essere umano" e proibiva "agli enti educativi pubblici e
privati la promozione nell'infanzia e nell'adolescenza di politiche
o programmi tendenti a deviare l'identità sessuale stabilita al
momento della nascita".
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L'America Latina di fronte al conflitto in Ucraina
(7/3/2022)
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nella sua riunione
d'emergenza il 2 marzo, ha approvato a stragrande maggioranza una
risoluzione di condanna dell'"aggressione russa contro l'Ucraina".
Nessun voto contario da parte dei paesi dell'America Latina, mentre
tra i 35 astenuti figurano Bolivia, Cuba, El Salvador e Nicaragua.
Il Venezuela non ha potuto partecipare alla votazione a causa
dell'eccessivo indebitamento nei confronti dell'organizzazione
(dovuto al blocco economico di cui soffre da parte degli Stati
Uniti). Nonostante la maggior parte dei paesi si sia dunque schierato
contro l'invasione, Washington continua a guardare con sospetto i
rapporti economici che Russia e Cina intrattengono con "il suo cortile di casa". In realtà
il volume delle esportazioni dall'America del Sud verso la Russia
non è molto alto: nel 2019 si è aggirato sui 5 miliardi di dollari, contro
i 66 miliardi verso gli Stati Uniti e i 119 miliardi verso la Cina.
Ma l'avvicinamento di Mosca all'America Latina segue anche altre
vie: in occasione della pandemia da Covid-19, il primo vaccino
su cui ha potuto contare gran parte della popolazione
latinoamericana è stato lo Sputnik V.
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Argentina, la pesante eredità di Macri
(14/2/2022)
A fine gennaio è stato annunciato un accordo tra il governo
Fernández e il Fondo Monetario Internazionale per il
rifinanziamento del prestito di oltre 44 miliardi di dollari che
l'amministrazione Macri aveva ricevuto nel 2018. Un prestito
enorme, che andava contro le stesse regole del Fmi e che era stato
dettato da ragioni prevalentemente politiche: doveva favorire
l'anno successivo la rielezione di Mauricio Macri, fedele alleato
dell'establishment statunitense. I soldi ricevuti, che
servirono a finanziare una gigantesca fuga di capitali, hanno
gettato una pesante ipoteca sul futuro del paese. Con l'accordo ora raggiunto vengono concessi nuovi prestiti
per permettere di far fronte alle scadenze previste, che
l'Argentina non è assolutamente in grado di affrontare. Ma tali
aiuti sono condizionati al raggiungimento di determinati obiettivi
dei conti pubblici, che saranno soggetti a revisione trimestrale da
parte del Fondo. E anche se, a differenza di altri casi, verrebbero
escluse privatizzazioni di imprese statali o riforme strutturali
del sistema previdenziale e del lavoro, il Fmi
sarebbe comunque arbitro delle scelte economiche locali.
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Sull'argomento v. anche: |
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Processo Condor, ergastolo confermato per Morales Bermúdez
(10/2/2022) Si è chiuso l'ultimo capitolo del Processo Condor in Cassazione. La Corte ha
respinto il 9 febbraio tutti i ricorsi presentati dai militari
peruviani i cui procedimenti erano stati stralciati in attesa della
documentazione necessaria. Le condanne all'ergastolo dell'ex dittatore Francisco
Morales Bermúdez Cerruti e dell'ex responsabile dei servizi segreti
Martín Felipe Martínez Garay sono state dunque confermate. La
sentenza è stata invece annullata per l'ex capo dell'esercito,
generale Germán Ruiz Figueroa, deceduto nel 2019.
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Honduras, i dissidenti di Libre tornano all'ovile
(8/2/2022) Si è risolta la crisi politica scoppiata alla vigilia
dell'insediamento di Xiomara Castro. Il 7 febbraio, dopo un accordo con Manuel
Zelaya, coordinatore generale di Libre, i deputati dissidenti che
avevano creato un Congresso parallelo sono tornati sui loro passi riconoscendo Luis Redondo,
del partito Salvador de Honduras (Psh), come unico presidente del
potere legislativo.
La nomina di Redondo faceva parte di un'intesa preelettorale per
cui il Psh aveva appoggiato Xiomara alle presidenziali rinunciando alla candidatura
di Salvador Nasralla: in caso di vittoria avrebbe
ottenuto la presidenza della Camera. Dopo il responso delle urne,
però, venti parlamentari di Libre si erano rifiutati di tener fede al patto e, con
l'appoggio dell'opposizione (i vecchi partiti espressione delle élites dominanti,
il Nacional e il Liberal), avevano eletto a capo
del Congresso un esponente del loro gruppo, Jorge Cálix.
Mentre gli altri deputati di Libre, insieme al Psh,
nominavano Redondo, i dissidenti (rimasti in diciotto perché due si
erano ben presto pentiti) venivano cacciati dal partito.
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Brasile, archiviato il caso per cui Lula finì in carcere
(31/1/2022) Nuova vittoria giudiziaria per Lula: il caso dell'appartamento
nella località balneare di Guarujá, per cui era stato condannato al
carcere dal giudice Moro (con l'accusa, mai provata, di averne
ottenuto la proprietà in cambio di favori politici), è stato
definitivamente archiviato. Intanto i sondaggi continuano a
confermare il vantaggio dell'ex presidente nella corsa elettorale
di ottobre: secondo i dati raccolti in dicembre dai maggiori
istituti demoscopici, vincerebbe al primo turno distanziando di
quasi trenta punti Jair Bolsonaro. Quest'ultimo vede scendere
sempre più le sue intenzioni di voto: il 60% degli intervistati ha
detto che non lo voterebbe per nessuna ragione.
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El Salvador, "Vietato dimenticare"
(17/1/2022) Prohibido olvidar, "Vietato dimenticare", "La storia non
si cancella per decreto" si leggeva sui cartelli dei
dimostranti domenica 16 gennaio. Ex guerriglieri, familiari delle vittime,
organizzazioni sociali hanno protestato a San Salvador contro la
decisione dell'Asamblea Legislativa, controllata dal
partito del presidente e dai suoi alleati, di annullare la
commemorazione ufficiale della firma degli Accordi di Pace, che
trent'anni fa misero fine alla sanguinosa guerra civile iniziata nel 1980.
Secondo Nayib Bukele, che ha deciso di dedicare la giornata
alle "vittime del conflitto armato", gli accordi furono una "farsa",
un "patto tra corrotti": una posizione che mette sullo stesso piano
il Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional e il
regime di estrema destra sostenuto militarmente dagli Usa.
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Sul Salvador v. anche questa intervista alla ex comandante
guerrigliera Nidia Díaz: |
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