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Il blocco Brics+ riunito a Rio de Janeiro

Si è tenuto il 6 e 7 luglio a Rio de Janeiro il XVII vertice dei Brics+. Oltre alle delegazioni degli Stati membri (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran e, dal primo gennaio di quest'anno, Indonesia) vi erano rappresentanti delle nazioni socie (per l'America Latina erano presenti il presidente boliviano Luis Arce e il cubano Miguel Díaz-Canel) e alcuni paesi osservatori invitati espressamente da Lula, tra cui il capo di Stato uruguayano Yamandú Orsi e il cileno Gabriel Boric, nonché il ministro degli Esteri messicano Juan Ramón de la Fuente. Non ha potuto assistere invece il colombiano Gustavo Petro, trattenuto in patria da uno scontro diplomatico con gli Stati Uniti e dalle dimissioni della ministra degli Esteri, Laura Sarabia. La Colombia è entrata comunque a far parte come membro pieno della New Development Bank: lo ha annunciato alla vigilia del vertice la presidente dell'istituzione finanziaria, Dilma Rousseff.

Nel corso dei lavori è stata resa nota la Dichiarazione di Rio de Janeiro. Cooperazione economica, giustizia climatica, innovazione tecnologica e rafforzamento del multilateralismo sono i punti chiave con cui il blocco mira a consolidarsi come rappresentanza del Sud globale, in contrapposizione all'attuale ordine internazionale dominato dalle principali potenze occidentali. In questo ambito sono stati fatti progressi verso un nuovo sistema di pagamento basato sulle monete locali e alternativo allo swift. Significative però alcune omissioni nel testo della Dichiarazione. Riferendosi alla situazione palestinese, pur chiedendo il ritiro delle forze israeliane e ribadendo l'appoggio alla soluzione dei due Stati, non si utilizza la parola "genocidio", che sola rende la realtà di quanto sta avvenendo a Gaza. E condannando "l'imposizione di misure coercitive contrarie al diritto internazionale" non viene citato il caso del Venezuela, tra i paesi che hanno sofferto le peggiori conseguenze delle sanzioni. (8/7/2025)

 

 

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a cura di Nicoletta Manuzzato