Latinoamerica-online.it analisi e approfondimenti sull'America Latina |
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Intervista a Marco Consolo: L'inarrestabile avanzata dei Brics Si è concluso a Caracas il Festival Mondiale Antifascista Frei Betto su due anni di governo Lula |
Per gli Usa il Nicaragua rimane "una minaccia"
(26/11/2024)
Il presidente Usa Biden ha prorogato per un altro anno l'ordine
esecutivo del 27 novembre 2018 che dichiara il Nicaragua "una
minaccia inusuale e straordinaria per la sicurezza nazionale e la
poltica estera" statunitense. La misura era stata giustificata
dalle accuse di violazione dei diritti umani durante le proteste di
sei anni fa nel paese, smantellamento dello Stato di diritto e
corruzione.
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LA MORTE DI HUMBERTO ORTEGA. Il 30 settembre
è morto a Managua l'ex guerrigliero del Frente
Sandinista ed ex comandante dell'esercito
Humberto Ortega Saavedra. Aveva 77 anni e soffriva
di problemi cardiaci. Da tempo si era distanziato
dalle posizioni del fratello Daniel, tanto che
l'attuale presidente lo aveva definito pubblicamente
"traditore" e lo aveva costretto agli arresti
domiciliari. |
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Perù, rimossi perché indagavano sulla presidente Boluarte
(18/12/2024)
La motivazione ufficiale è il "rinnovamento
dei quadri", ma pochi ci hanno creduto. Il
pensionamento dei colonnelli della
Policia Nacional Harvey Colchado e Walter
Lozano, protagonisti delle indagini sui casi di
corruzione in cui erano coinvolti Dina
Boluarte e suo fratello Nicanor, suona infatti come
una chiara vendetta: i due non avevano ceduto alle
pressioni del governo che li invitavano a boicottare
tali indagini. In aprile, poco dopo aver eseguito su
ordine della Fiscalía una perquisizione
nella casa della presidente, Colchado era stato
sospeso dal suo incarico di capo della Diviac, la
División de Investigación de Delitos de Alta
Complejidad, e in seguito la stessa Diviac era
stata praticamente smantellata.
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NIENTE ESEQUIE PER L'EX DIRIGENTE DEL MRTA.
L'11 dicembre è morto, nella prigione della base navale del Callao,
l'ex dirigente del
Movimiento Revolucionario Tupac Amaru Miguel
Rincón Rincón. In carcere dal 1995, negli ultimi anni Miguel si era
dedicato alla pittura e alla pubblicazione di alcuni libri, tra cui
un importante saggio dal titolo Socialismo andino.
Balance y propuesta. Il suo nome sembra facesse
ancora paura al regime: su richiesta del Ministero dell'Interno, le
autorità penitenziarie si sono rifiutate
di restituire la salma alla famiglia perché
realizzasse le esequie e ne hanno
disposto la cremazione e la sepoltura delle ceneri
in un luogo sconosciuto. |
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Cile, la destra sconfitta nelle regioni di Santiago e Valparaíso
(25/11/2024)
Nel ballottaggio del 24 novembre è fallito il tentativo della
destra di conquistare le due regioni più importanti. Nella Región Metropolitana del Gran Santiago
Claudio Orrego è stato rieletto governatore,
sconfiggendo il candidato di Chile Vamos Francisco Orrego. "Oggi ha
prevalso la moderazione sulla polarizzazione, la cooperazione sul
confronto e il dialogo sull'insulto", ha affermato il
vincitore. A Valparaíso è stato eletto per un secondo mandato
Rodrigo Mundaca, che ha superato per ampio margine l'ex
deputata conservatrice María José Hoffmann. Mundaca è membro del
Movimiento de Defensa por el Acceso al Agua, la Tierra y la
Protección del Medioambiente, un'organizzazione che lotta per
l'acqua come bene pubblico. Sia Orrego che Mundaca si presentavano
come indipendenti e, pur avendo l'appoggio dei partiti di governo,
in diverse occasioni hanno preso le distanze dalla politica del
presidente Boric.
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Sul
Cile v. anche:
Julia Chuñil: "Si me pasa algo ya saben quienes son los responsables" |
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"Il Canale è di Panama e continuerà ad esserlo"
(24/12/2024)
"Il Canale di Panama e le zone adiacenti sono di Panama e
continueranno ad esserlo": lo afferma, in un video diffuso dal
governo, il presidente José Raúl Mulino, aggiungendo che "la
sovranità e l'indipendenza" del paese "non sono negoziabili". È la
risposta alle parole di Donald Trump, secondo il quale le tariffe
richieste per il passaggio delle navi sono "esorbitanti" e
danneggiano il principale cliente, gli Usa. Lamentando
anche la presunta ingerenza della Cina nel controllo della via
marittima, che venne costruita dagli Stati Uniti nei primi decenni
del secolo scorso e passò sotto controllo panamense il 31 dicembre
del 1999, Trump ha affermato: "Se non si rispettano i principi,
tanto morali come legali, di questo magnanimo gesto di donazione,
esigeremo che il Canale di Panama ci venga restituito nella sua
totalità e senza obiezioni".
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Guatemala, nuova offensiva dei fiscales contro Arévalo
(17/12/2024)
Non si arresta la guerra della Fiscalía General,
guidata da Consuelo Porras, contro il governo di Bernardo Arévalo.
L'ultimo atto, in ordine di tempo, è avvenuto a fine novembre con
la decisione del giudice Fredy Orellana, su richiesta del capo
della Fiscalía contra la Impunidad, Rafael Curruchiche, di cancellare il
Movimiento Semilla (già precedentemente sospeso) per presunte
irregolarità nella sua iscrizione. In questo primo anno di mandato
Arévalo non è riuscito a ottenere le dimissioni di Porras, nominata
dall'ex presidente Giammattei (destra). Da notare che Porras, Curruchiche
e Orellana sono inseriti nella lista nera degli Stati Uniti
come "corrotti" e che i paesi dell'Unione Europea negano loro
l'accesso "per aver attentato contro la democrazia e lo Stato di
diritto" (sanzione ora rinnovata fino al gennaio 2026).
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Bolivia, si approfondisce lo scontro all'interno del Mas
(16/12/2024)
Lo scontro all'interno del Movimiento al Socialismo si
approfondisce, ponendo una seria ipoteca sulle possibilità della
sinistra nelle elezioni del 2025. Il 12 luglio
migliaia di persone sono scese in piazza "in difesa della
democrazia, l'unità e il futuro della Bolivia" e per esprimere il
loro appoggio al presidente Luis Arce dopo il tentato golpe di
giugno. In settembre migliaia di evistas hanno marciato da
Caracollo, nel dipartimento di Oruro, fino a La Paz per chiedere
l'iscrizione della candidatura di Morales alle presidenziali
(candidatura proibita dalla Costituzione). Il governo non ha ceduto alla
tentazione di usare la repressione e la prova di forza si è
conclusa in sostanziale parità. Il 27 ottobre Evo ha denunciato
che due camionette hanno tentato di bloccare l'auto su cui
viaggiava, esplodendo colpi d'arma da fuoco che hanno
ferito il suo autista. Dopo aver in un primo tempo attribuito
l'attentato allo stesso Arce, Morales ha poi responsabilizzato
dell'attacco la Dea statunitense.
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Nuove minacce di golpe in Colombia
(23/12/2024)
L'Ejército de Liberación Nacional ha annunciato una tregua
unilaterale per il Natale e le feste di fine anno. I colloqui di
pace erano ripresi in novembre, dopo la sospensione decisa dal
governo due mesi prima in seguito all'uccisione di tre soldati in un attacco contro una base
militare. Ma il riavvio del dialogo non aveva comportato un cessate
il fuoco e gli scontri erano continuati. La tregua finirà il 3
gennaio, ma è comunque un segnale incoraggiante per l'anno che sta
per arrivare. Anche con i gruppi dissidenti delle Farc il dialogo
prosegue. "La fine della guerra è il proposito nazionale per il
2025", ha scritto Gustavo Petro sul suo account X.
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Raggiunto l'accordo tra Unione Europea e Mercosur
(7/12/2024)
Il vertice del Mercosur a Montevideo (5-6 dicembre) si è concluso
con un importante annuncio: dopo oltre vent'anni di trattative è
stato raggiunto l'accordo commerciale tra il blocco sudamericano e l'Unione
Europea. L'area di libero scambio tra le due regioni prevede
l'eliminazione progressiva del 92% delle tariffe doganali sui
prodotti esportati dal Sud America verso il Vecchio Continente e del 91%
su quelli in direzione opposta. "Creiamo un mercato di 700 milioni
di persone", ha affermato la presidente della Commissione Europea
Ursula von der Leyen, aggiungendo che l'accordo "riflette i nostri
valori comuni, il nostro impegno contro la deforestazione e per
l'attuazione degli accordi di Parigi". Ma non tutti in Europa
appaiono convinti dell'impronta ecologista di questo testo: se il Ppe è entusiasta, assai critici sono i
gruppi della Sinistra e dei Verdi. E si oppongono agricoltori e
allevatori, che temono la concorrenza di aziende sottoposte
a regole meno rigide per quanto riguarda l'uso di pesticidi nei
campi e di ormoni e antibiotici per il bestiame. Contrarietà è
stata espressa dalla Francia e forti riserve vengono da una parte
del governo italiano: questo potrebbe mettere in forse l'entrata in
vigore dell'intesa, che deve ancora ottenere il via libera del
Consiglio e del Parlamento Europeo.
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Brasile, la destra contro "unione e ricostruzione"
(29/12/2024)
Sembra a me che a volte le contraddizioni che abitano il tempo
presente si manifestino in maniera particolarmente evidente qui, a
sud dell’Equatore ed in specifico in una realtà consistente come il
Brasile: ridotte, in un certo senso, ai loro elementi essenziali,
senza velature che ne sfumino i contorni. Proverò a riassumere
quello che ho seguito in quest’ultimo mese, in un periodo politico
ed economico non facile per il governo di centrosinistra presieduto
da Lula che ha come motto, e quindi come programma, “unione e
ricostruzione”. Mi vorrei soffermare sui seguenti punti: 1)
Mercosul-UE; 2) taglio della spesa pubblica e speculazione
finanziaria; 3) colpo di Stato del 2023 e militari; 4) confronto
giudiziario fra multinazionali.
(Teresa Isenburg)
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Altri approfondimenti sul Brasile
a questo link |
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Uruguay, il Frente Amplio torna al governo
(29/11/2024)
Yamandú Orsi Martínez, candidato del Frente Amplio, ha vinto il
ballottaggio del 24 novembre e il primo marzo 2025 si insedierà
come nuovo presidente dell'Uruguay. Si concluderà così il governo neoliberista di Luis Lacalle Pou, del Partido Nacional (Blanco),
che ha approfondito le disuguaglianze e aumentato
la povertà nel paese. Orsi si è imposto con il 49,8% dei voti validi, contro
il 45,9% del suo avversario Alvaro Delgado, che si presentava come
continuatore dell'attuale esecutivo ed era appoggiato da tutto lo
schieramento di destra.
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Brasile, Bolsonaro denunciato per il tentato golpe del 2023
(24/11/2024)
Alla conclusione delle indagini sul tentato golpe dell'8 gennaio
2023, il 21 novembre la polizia federale ha denunciato 37 persone, tra cui Jair
Bolsonaro. Oltre all'ex presidente, nell'elenco figurano due
generali della riserva: l'ex capo di gabinetto ed ex ministro della
Difesa Walter Braga Netto e l'ex ministro per la Sicurezza Istituzionale Augusto
Heleno. Vi sono poi l'ex comandante della marina
ammiraglio Almir Garnier Santos, l'ex direttore dell'Agência
Brasileira de Inteligência Alexandre Ramagem, il presidente
del bolsonarista Partido Liberal Valdemar Costa Neto e
un argentino, l'imprenditore Fernando Cerimedo. Quest'ultimo era
incaricato della disinformazione: attraverso i social e le
piattaforme digitali facilitava la diffusione di fake news
e la sua consulenza non si è limitata al Brasile, ma si è estesa
alla campagna contro la riforma costituzionale cilena e a favore
dell'elezione di Javier Milei in Argentina. Tutti gli accusati
devono rispondere di "abolizione violenta dello Stato democratico di
diritto, colpo di Stato e associazione illegale".
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ELON MUSK CEDE DI FRONTE ALLA MAGISTRATURA BRASILIANA. L'8
ottobre il giudice Alexandre de Moraes ha autorizzato X,
dopo oltre un mese, a operare nuovamente in Brasile. Il social era stato
sospeso perché accusato di incitamento alla violenza e mancata cooperazione
nell'eliminazione di fake news. Per ottenere la revoca del
provvedimento Elon Musk ha
dovuto bloccare nove profili di simpatizzanti di Bolsonaro in cui
venivano diffusi discorsi di odio, pagare una multa di 28,6 milioni
di reais (5,2
milioni di dollari) e nominare un rappresentante legale nel paese. |
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Ancora una volta l'Onu vota contro il bloqueo a Cuba
(31/10/2024)
Il 30 ottobre, per l'ennesima volta, l'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite si è espressa a grandissima maggioranza (187 paesi)
contro il blocco economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti
a Cuba. A favore naturalmente il rappresentante di Washington, con
la sola compagnia di Israele e l'astensione della Moldavia. Il
presidente argentino Milei avrebbe voluto schierarsi a fianco degli
Usa, ma la sua indicazione è stata disattesa dalla ministra degli
Esteri Diana Mondino, che per questo atto di indisciplina è stata
immediatamente "licenziata".
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Il blocco Brics+ e l'America Latina
(28/10/2024)
Dal 22 al 24 ottobre si è tenuto,
nella località russa di Kazan, il XVI Vertice del blocco Brics+.
Erano presenti i rappresentanti di 36 nazioni, nonché il segretario
generale delle Nazioni Unite António Guterres. Una chiara
testimonianza dell'interesse suscitato da questo germe di un mondo
multipolare, in grado di sviluppare istituti
alternativi per il commercio e la finanza internazionali e di
aggirare così le sanzioni statunitensi ed europee da cui molti sono colpiti.
All'inizio del 2024 ai cinque membri
storici, Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, si erano aggiunti Emirati
Arabi Uniti, Iran, Egitto ed Etiopia (l'Arabia Saudita non ha
ancora formalizzato la sua adesione). Anche l'Argentina avrebbe dovuto
far parte di questo gruppo, come completamento di un processo
iniziato durante la presidenza di Cristina Fernández. Ma l'attuale
capo dello Stato Javier Milei aveva già
preannunciato, ancor prima di vincere le elezioni, che il paese "sotto il
nostro governo non starà nei Brics" perché "non andremo ad
allearci con i comunisti".
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Addio ad Antonio Skármeta
(16/10/2024)
Si è spento a metà ottobre, a Santiago, lo scrittore cileno
Antonio Skármeta Vraníčić. Di lui si ricordano i romanzi: El
cartero de Neruda (nell'edizione italiana Il postino di
Neruda, da cui venne tratto il film Il postino,
interpretato da Massimo Troisi), Soñé que la nieve ardía,
El baile de la Victoria, Un padre de película. Fu
anche autore di racconti, libri per bambini, opere teatrali (una di
queste, El plebiscito, ispirò la pellicola No
diretta da Pablo Larraín). Non si cimentò mai con la poesia, anche
se ne sentiva il fascino, come spiegò una volta: "Sono tanto
ammiratore dei poeti che, se passate in rassegna le mie opere,
vedrete che nel cuore di questi racconti c'è un poema o qualche
situazione collegata alla poesia che scatena il dramma o rafforza
una relazione".
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Haiti, "Una situazione catastrofica"
(25/10/2024)
"Una situazione catastrofica": così la direttrice esecutiva
dell'Unicef, Catherine Russell, ha definito la realtà di Haiti,
sommersa da mesi in una crisi umanitaria senza precedenti. Bande
criminali spadroneggiano commettendo i peggiori abusi, con
violenze, mutilazioni e omicidi ai danni della popolazione
indifesa, in particolare dei minori. Secondo dati dell'Alto
Commissariato per i Diritti Umani dell'Onu, oltre 3.600 persone
sono state assassinate nel corso del 2024. La metà degli
abitanti del paese soffre di grave insicurezza alimentare e il
numero di quanti hanno dovuto abbandonare le proprie case è già
salito a 700.000.
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Messico, cambio della guardia nel segno della continuità
(6/10/2024)
Dal primo ottobre il Messico è
governato da una presidenta, la prima della sua storia.
L'investitura è avvenuta davanti al Congresso, riunito in seduta
plenaria nel palazzo legislativo di San
Lázaro, con il passaggio della fascia tricolore dal
capo dello Stato uscente, Andrés Manuel López Obrador, a Claudia
Sheinbaum Pardo. Nel suo discorso la neopresidente ha ribadito l'intenzione di
continuare sul sentiero della Cuarta Transformación. Ha
poi citato tre elementi su cui intende porre l'accento: la
rivendicazione dei diritti delle donne, l'attenzione ai problemi
ambientali e al cambiamento climatico, l'impulso alla scienza e
alla ricerca. Nello stesso giorno Sheinbaum ha ricevuto il
bastón de mando, come riconoscimento della sua legittimità
alla guida del paese, da parte di cinque donne, autorità delle
comunità indigene, in rappresentanza delle settanta popolazioni
native e di quella afromessicana. Nel corso di questa cerimonia
sono state rivolte invocazioni alle quattro direzioni cardinali e
al centro dell'universo.
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LA SCOMPARSA DI IFIGENIA MARTINEZ. Il primo ottobre, come presidente
della Camera, aveva presieduto
la seduta plenaria del Congresso per l'insediamento di Claudia Sheinbaum.
È stata la sua ultima apparizione in pubblico: Ifigenia Martínez y
Hernández, storica leader della sinistra messicana, si è spenta il
5 ottobre a 99 anni. Laureata in Economia, era stata docente e poi
direttrice della Escuela Nacional de Economía dell'Unam e
in questa veste nel 1968 si era opposta con forza all'occupazione
della Ciudad Universitaria da parte dell'esercito.
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Honduras, Xiomara Castro denuncia un nuovo tentativo di golpe
(16/9/2024)
"La pace e la sicurezza interna della Repubblica sono in pericolo
per un nuovo colpo di Stato che il popolo deve fermare".
Questo il drammatico messaggio lanciato la sera del 3 settembre
dalla presidente Xiomara Castro in un discorso attraverso la radio
e la tv nazionale. "Il piano per distruggere il mio governo socialista
e
democratico e il prossimo processo elettorale è già in marcia", ha
aggiunto attribuendo il progetto di golpe "alle stesse
forze oscure che agirono nel 2009" destituendo suo marito, l'allora capo di Stato Manuel Zelaya.
Dietro i golpisti del 2009 - non è un mistero per nessuno - c'erano
Cia e Pentagono. E ancora adesso gli Stati Uniti non
nascondono la volontà di intervenire pesantemente negli affari
interni della Repubblica centroamericana. Commentando la
riunione del 19 agosto tra il ministro della Difesa,
José Manuel Zelaya, accompagnato dal capo delle forze
armate generale Hernández, e
il suo omologo venezuelano Padrino López, l'ambasciatrice Usa Laura
Dogu ha espresso "la preoccupazione" del suo paese per
l'incontro di autorità honduregne con quello che ha definito un "narcotrafficante"
(l'esponente del governo Maduro). La presidente Castro ha risposto denunciando l'intenzione di Washington "di dirigere la
politica dell'Honduras attraverso la sua ambasciata" e disponendo la cancellazione del trattato di
estradizione con gli Stati Uniti.
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ASSASSINATO LEADER AMBIENTALISTA. Come Berta Cáceres. Juan
López, 46 anni, che lottava contro lo sfruttamento minerario a
cielo aperto in difesa del fiume Guapinol e della riserva forestale
Botaderos, è stato ucciso il 14 settembre a colpi d'arma da fuoco a
Tocoa (dipartimento di Colón), López, membro del partito Libre,
dall'anno scorso godeva di misure di protezione ordinate dalla
Comisión Interamericana de Derechos Humanos per le minacce che
aveva ricevuto, ma questo non è bastato a salvarlo.
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Perù, funerali di Stato per l'ex dittatore (14/9/2024) Tre giorni di lutto nazionale e funerali di Stato per Alberto Fujimori, morto l'11 settembre. L'ex dittatore, condannato a 25 anni di carcere per violazione dei diritti umani, nel dicembre scorso aveva goduto di un indulto e si era poi visto cancellare la pena grazie a una legge approvata in agosto, che dichiarava prescritti i crimini di lesa umanità commessi prima del luglio 2002. Annullati dunque tutti i delitti di cui si sono resi responsabili governanti e forze repressive nella cosiddetta "guerra contro il terrorimo", giustizia negata agli oltre 69.000 morti e ai 21.000 desaparecidos di quegli anni. Per quanto riguarda Fujimori, era stato riconosciuto colpevole di essere il mandante di due massacri eseguiti dai paramilitari del Grupo Colina: Barrios Altos nel 1991 (14 persone, tra cui un bambino di otto anni, uccise perché ritenute erroneamente appartenenti a Sendero Luminoso) e l'Università La Cantuta nel 1992 (un professore e nove studenti sequestrati e fatti scomparire). L'ex dittatore aveva ricevuto ulteriori condanne per corruzione e per suo volere decine di migliaia di donne indigene erano state sottoposte a sterilizzazione forzata. segue |
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Lotta al neocolonialismo: l'Honduras si è ritirato dal Ciadi
(26/8/2024)
A sei mesi dalla notifica da parte di Tegucigalpa, è diventato
effettivo il 25 agosto il ritiro dell'Honduras dal Ciadi, la sigla
in spagnolo del Centro
Internazionale per la Risoluzione delle Controversie sugli
Investimenti Esteri. L'Icsid (questa la sigla in inglese) venne
istituito nel 1965 dalla Convenzione di Washington come sistema di
arbitrato internazionale nei contrasti tra investitori stranieri e
Stati ospitanti. In realtà si tratta di un meccanismo perverso di
impoverimento dei paesi del Sud del mondo: in base alle sue regole
uno Stato può essere denunciato da una corporazione quando questa si
ritenga defraudata per un mancato guadagno a causa di una legge del
governo nazionale (in genere emanata per proteggere i diritti dei
lavoratori o dell'ambiente). Si calcola che la sola America Latina
abbia perso in tal modo più di 30 miliardi di dollari.
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Il Messico "congela" i canali diplomatici con Usa e Canada
(28/8/2024)
"Speriamo vi sia da parte loro una conferma che
saranno rispettosi dell'indipendenza del Messico, della sovranità
del nostro paese, ma finché questo non avviene e finché continuano
con quella politica ci sarà una pausa". Con queste parole il
presidente López Obrador ha "congelato" i rapporti con l'ambasciatare
statunitense Ken Salazar e con quello canadese Graeme C. Clark. Al centro del contendere la riforma
del potere giudiziario promossa dall'esecutivo con l'elezione
dei giudici attraverso il voto popolare: una risposta alla continua opposizione
esercitata dalla Corte Suprema e dai tribunali federali alle
diverse iniziative proposte nell'ambito della Cuarta
Transformación. Come si legge nell'editoriale de La
Jornada del primo settembre, "per decenni il potere
giudiziario è stato complice di presidenti della Repubblica e
parlamentari federali che hanno devastato la Costituzione,
spogliandola del carattere sociale che era la sua essenza e la sua
ragion d'essere per trasformarla in garante non dei diritti dei
cittadini, ma della continuità dell'oligarchia neoliberista. Dopo
la decisiva sconfitta elettorale del gruppo politico che aveva
imposto il neoliberismo, il potere giudiziario assunse il ruolo di
difensore di un regime che aveva perso l'appoggio sociale,
diventando in tal modo non solo una forza elitaria e conservatrice,
ma il principale ostacolo per la democrazia".
segue
Sul
Messico v. anche:
Militares registraron vuelos de la muerte para Gobernación y Sedena |
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Venezuela, dopo la rielezione di Maduro l'opposizione tenta il golpe (4/8/2024) Al termine della giornata elettorale del 28 luglio, trascorsa in relativa calma, il Consejo Nacional Electoral (cinque membri: tre rappresentanti della maggioranza e due dell'opposizione) ha annunciato i risultati parziali delle presidenziali proclamando la rielezione di Nicolás Maduro con il 51% dei voti. È stato come un segnale per scatenare le violente proteste dell'estrema destra, che da settimane vantava sondaggi ampiamente favorevoli (realizzati, secondo WikiLeaks, da un'agenzia legata alla Cia), al candidato della Plataforma Unitaria Democrática, l'ex diplomatico Edmundo González Urrutia. Quest'ultimo era sceso in campo poiché María Corina Machado, vincitrice delle primarie della coalizione, è inabilitata per quindici anni a ricoprire cariche pubbliche, per aver sollecitato "l'intervento militare straniero" al fine di "cacciare Maduro dal potere" e aver sostenuto le pretese dell'autoproclamato presidente Juan Guaidó (proprio tale inabilitazione è servita a Washington come principale pretesto per il totale ripristino delle sanzioni contro la Repubblica Bolivariana). Dopo quella di Machado, anche la candidatura di Corina Yoris, chiamata a sostituirla, non era stata registrata dalle autorità elettorali. segue |
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