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Intervista a Nicolás Maduro  (qui la traduzione in italiano)   Si è concluso a Caracas il Festival Mondiale Antifascista

L'America Latina di fronte al tornado Trump

(4/2/2025) Tra i primi decreti firmati dal nuovo presidente statunitense, Donald Trump, figura la deportazione degli immigrati irregolari verso i paesi d'origine, deportazione che è iniziata con oltre 260 guatemaltechi. Per compiacere l'elettorato più reazionario, i primi trasferimenti sono avvenuti in modo plateale: le persone espulse sono state imbarcate sugli aerei incatenate in lunghe file, quasi fossero pericolosi delinquenti. Scene che hanno fatto ricordare gli africani al mercato degli schiavi e che hanno provocato le proteste di molti governi latinoamericani. Le autorità brasiliane hanno condannato "il flagrante disprezzo dei diritti fondamentali" dei concittadini, ordinando la loro immediata liberazione dai ferri. segue


L'amministrazione Trump torna alla "politica dura" contro Cuba

(2/2/2025) Neanche una settimana prima dell'assunzione di Donald Trump, il presidente Joe Biden, pur non eliminando il bloqueo, aveva cancellato Cuba dall'elenco dei paesi patrocinatori del terrorismo, togliendo anche alcune sanzioni finanziarie e sospendendo la possibilità per i cittadini statunitensi di ricorrere davanti ai tribunali contro l'esproprio delle loro proprietà all'indomani della Rivoluzione. Nel frattempo il governo dell'Avana annunciava la liberazione, in seguito alla mediazione del Vaticano, di 553 detenuti condannati per diversi reati. segue Nella foto: un momento della Marcha de las Antorchas


Haiti, la missione internazionale non frena la violenza

(19/1/2025) Sono oltre un milione le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case a causa della violenza delle bande criminali: lo afferma l'International Organization for Migration. Nel corso del 2024 si calcola che gli assassinati siano stati più di 5.600. Tra questi quasi duecento anziani e leader religiosi vudù di Port-au-Prince, fatti uccidere per vendetta da un capoclan che li accusava di aver provocato, con un maleficio, la morte del figlio. Nel paese regna il caos e la furia della criminalità non risparmia neppure gli ospedali: in dicembre è stato incendiato il Bernard Mevs, uno dei pochi centri di cura ancora funzionanti. segue


Brasile, tempo di deportazioni

(28/1/2025) Il 5 gennaio 2025 l’interprete Fernanda Torres del film brasiliano Ainda estou aqui / Sono ancora qui, del regista Walter Salles, riceveva il premio internazionale dei Globi d’Oro come migliore attrice di cinema/dramma. Al di là del significato economico e culturale del riconoscimento, questa premiazione ha una importanza politica per la Federazione. Infatti il film ha riportato all’attenzione pubblica una pagina della dittatura militare (1964-1985), l’arresto e la scomparsa nel gennaio 1971 del deputato cassato Rubens Paiva del PDT/Partito Trabalhista Brasileiro e l’instancabile azione dei famigliari e dei comitati degli scomparsi, che fino ad oggi e fino a domani non rinunciano a imporre allo Stato di assumere la responsabilità dei crimini perpetrati e a continuare a cercare e trovare i resti mortali. Attraverso un caso singolo, dunque, si riporta alla distratta memoria collettiva la devastazione prodotta dalla lunga dittatura militare e questo in un momento in cui destra e militari, che non accettano né rispettano la Costituzione del 1988, intendono rialzare la testa sia con colpi di Stato (8 gennaio 2023), sia arrogandosi privilegi non giustificati (opposizione alle riforme tributarie e pensionistiche). (Teresa Isenburg) segue

Altri approfondimenti sul Brasile a questo link


Honduras, la risposta di Xiomara Castro a Trump

(6/1/2025) Con un discorso pieno di dignità, la presidente Xiomara Castro ha risposto alle minacce di Donald Trump di cacciare dagli Usa migliaia di immigrati irregolari. "Di fronte a un atteggiamento ostile di espulsione di massa dovremmo considerare un cambiamento nelle nostre politiche di cooperazione con gli Stati Uniti, specialmente in campo militare dove senza pagare un centesimo mantengono da decenni basi militari sul nostro territorio", ha affermato Xiomara aggiungendo che in tal caso quelle basi "perderebbero ogni ragione di esistere in Honduras". La presidente si augura dunque che Trump "non assuma rappresaglie inutili contro i nostri migranti, che in genere recano un grosso apporto all'economia statunitense". Si calcola che circa 250.000 honduregni potrebbero essere deportati dagli Stati Uniti e il paese - a detta del Ministero degli Esteri - non è in condizioni di riceverli adeguatamente. segue


Il ritorno del golpismo in America Latina

(27/12/2024) Dietro un’apparente tranquillità democratica i governi progressisti del continente sono sottoposti a continui tentativi di destabilizzazione. Dopo la grande speranza dell’inizio del millennio, quando l’America Latina mostrava ai popoli che un altro mondo era possibile, la destra è tornata al potere in diversi paesi e non lascia respiro a quelli non ancora allineati. E non a caso la statunitense Conservative Political Action Conference si è tenuta quest’anno a Buenos Aires, dove il presidente Milei ha accolto gli esponenti dell’internazionale reazionaria. segue


Per gli Usa il Nicaragua rimane "una minaccia"

(26/11/2024) Il presidente Usa Biden ha prorogato per un altro anno l'ordine esecutivo del 27 novembre 2018 che dichiara il Nicaragua "una minaccia inusuale e straordinaria per la sicurezza nazionale e la poltica estera" statunitense. La misura era stata giustificata dalle accuse di violazione dei diritti umani durante le proteste di sei anni fa nel paese, smantellamento dello Stato di diritto e corruzione. segue

LA MORTE DI HUMBERTO ORTEGA. Il 30 settembre è morto a Managua l'ex guerrigliero del Frente Sandinista ed ex comandante dell'esercito Humberto Ortega Saavedra. Aveva 77 anni e soffriva di problemi cardiaci. Da tempo si era distanziato dalle posizioni del fratello Daniel, tanto che l'attuale presidente lo aveva definito pubblicamente "traditore" e lo aveva costretto agli arresti domiciliari.


Perù, rimossi perché indagavano sulla presidente Boluarte

(18/12/2024) La motivazione ufficiale è il "rinnovamento dei quadri", ma pochi ci hanno creduto. Il pensionamento dei colonnelli della Policia Nacional Harvey Colchado e Walter Lozano, protagonisti delle indagini sui casi di corruzione in cui erano coinvolti Dina Boluarte e suo fratello Nicanor, suona infatti come una chiara vendetta: i due non avevano ceduto alle pressioni del governo che li invitavano a boicottare tali indagini. In aprile, poco dopo aver eseguito su ordine della Fiscalía una perquisizione nella casa della presidente, Colchado era stato sospeso dal suo incarico di capo della Diviac, la División de Investigación de Delitos de Alta Complejidad, e in seguito la stessa Diviac era stata praticamente smantellata. segue

NIENTE ESEQUIE PER L'EX DIRIGENTE DEL MRTA. L'11 dicembre è morto, nella prigione della base navale del Callao, l'ex dirigente del Movimiento Revolucionario Tupac Amaru Miguel Rincón Rincón. In carcere dal 1995, negli ultimi anni Miguel si era dedicato alla pittura e alla pubblicazione di alcuni libri, tra cui un importante saggio dal titolo Socialismo andino. Balance y propuesta. Il suo nome sembra facesse ancora paura al regime: su richiesta del Ministero dell'Interno, le autorità penitenziarie si sono rifiutate di restituire la salma alla famiglia perché realizzasse le esequie e ne hanno disposto la cremazione e la sepoltura delle ceneri in un luogo sconosciuto.


Cile, la destra sconfitta nelle regioni di Santiago e Valparaíso

(25/11/2024) Nel ballottaggio del 24 novembre è fallito il tentativo della destra di conquistare le due regioni più importanti. Nella Región Metropolitana del Gran Santiago Claudio Orrego è stato rieletto governatore, sconfiggendo il candidato di Chile Vamos Francisco Orrego. "Oggi ha prevalso la moderazione sulla polarizzazione, la cooperazione sul confronto e il dialogo sull'insulto", ha affermato il vincitore. A Valparaíso è stato eletto per un secondo mandato Rodrigo Mundaca, che ha superato per ampio margine l'ex deputata conservatrice María José Hoffmann. Mundaca è membro del Movimiento de Defensa por el Acceso al Agua, la Tierra y la Protección del Medioambiente, un'organizzazione che lotta per l'acqua come bene pubblico. Sia Orrego che Mundaca si presentavano come indipendenti e, pur avendo l'appoggio dei partiti di governo, in diverse occasioni hanno preso le distanze dalla politica del presidente Boric. segue

Sul Cile v. anche: Julia Chuñil: "Si me pasa algo ya saben quienes son los responsables"


"Il Canale è di Panama e continuerà ad esserlo"

(24/12/2024) "Il Canale di Panama e le zone adiacenti sono di Panama e continueranno ad esserlo": lo afferma, in un video diffuso dal governo, il presidente José Raúl Mulino, aggiungendo che "la sovranità e l'indipendenza" del paese "non sono negoziabili". È la risposta alle parole di Donald Trump, secondo il quale le tariffe richieste per il passaggio delle navi sono "esorbitanti" e danneggiano il principale cliente, gli Usa. Lamentando anche la presunta ingerenza della Cina nel controllo della via marittima, che venne costruita dagli Stati Uniti nei primi decenni del secolo scorso e passò sotto controllo panamense il 31 dicembre del 1999, Trump ha affermato: "Se non si rispettano i principi, tanto morali come legali, di questo magnanimo gesto di donazione, esigeremo che il Canale di Panama ci venga restituito nella sua totalità e senza obiezioni". segue


Guatemala, nuova offensiva dei fiscales contro Arévalo

(17/12/2024) Non si arresta la guerra della Fiscalía General, guidata da Consuelo Porras, contro il governo di Bernardo Arévalo. L'ultimo atto, in ordine di tempo, è avvenuto a fine novembre con la decisione del giudice Fredy Orellana, su richiesta del capo della Fiscalía contra la Impunidad, Rafael Curruchiche, di cancellare il Movimiento Semilla (già precedentemente sospeso) per presunte irregolarità nella sua iscrizione. In questo primo anno di mandato Arévalo non è riuscito a ottenere le dimissioni di Porras, nominata dall'ex presidente Giammattei (destra). Da notare che Porras, Curruchiche e Orellana sono inseriti nella lista nera degli Stati Uniti come "corrotti" e che i paesi dell'Unione Europea negano loro l'accesso "per aver attentato contro la democrazia e lo Stato di diritto" (sanzione ora rinnovata fino al gennaio 2026). segue


Bolivia, si approfondisce lo scontro all'interno del Mas

(16/12/2024) Lo scontro all'interno del Movimiento al Socialismo si approfondisce, ponendo una seria ipoteca sulle possibilità della sinistra nelle elezioni del 2025. Il 12 luglio migliaia di persone sono scese in piazza "in difesa della democrazia, l'unità e il futuro della Bolivia" e per esprimere il loro appoggio al presidente Luis Arce dopo il tentato golpe di giugno. In settembre migliaia di evistas hanno marciato da Caracollo, nel dipartimento di Oruro, fino a La Paz per chiedere l'iscrizione della candidatura di Morales alle presidenziali (candidatura proibita dalla Costituzione). Il governo non ha ceduto alla tentazione di usare la repressione e la prova di forza si è conclusa in sostanziale parità. Il 27 ottobre Evo ha denunciato che due camionette hanno tentato di bloccare l'auto su cui viaggiava, esplodendo colpi d'arma da fuoco che hanno ferito il suo autista. Dopo aver in un primo tempo attribuito l'attentato allo stesso Arce, Morales ha poi responsabilizzato dell'attacco la Dea statunitense. segue


Nuove minacce di golpe in Colombia

(23/12/2024) L'Ejército de Liberación Nacional ha annunciato una tregua unilaterale per il Natale e le feste di fine anno. I colloqui di pace erano ripresi in novembre, dopo la sospensione decisa dal governo due mesi prima in seguito all'uccisione di tre soldati in un attacco contro una base militare. Ma il riavvio del dialogo non aveva comportato un cessate il fuoco e gli scontri erano continuati. La tregua finirà il 3 gennaio, ma è comunque un segnale incoraggiante per l'anno che sta per arrivare. Anche con i gruppi dissidenti delle Farc il dialogo prosegue. "La fine della guerra è il proposito nazionale per il 2025", ha scritto Gustavo Petro sul suo account X. segue


Raggiunto l'accordo tra Unione Europea e Mercosur

(7/12/2024) Il vertice del Mercosur a Montevideo (5-6 dicembre) si è concluso con un importante annuncio: dopo oltre vent'anni di trattative è stato raggiunto l'accordo commerciale tra il blocco sudamericano e l'Unione Europea. L'area di libero scambio tra le due regioni prevede l'eliminazione progressiva del 92% delle tariffe doganali sui prodotti esportati dal Sud America verso il Vecchio Continente e del 91% su quelli in direzione opposta. "Creiamo un mercato di 700 milioni di persone", ha affermato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, aggiungendo che l'accordo "riflette i nostri valori comuni, il nostro impegno contro la deforestazione e per l'attuazione degli accordi di Parigi". Ma non tutti in Europa appaiono convinti dell'impronta ecologista di questo testo: se il Ppe è entusiasta, assai critici sono i gruppi della Sinistra e dei Verdi. E si oppongono agricoltori e allevatori, che temono la concorrenza di aziende sottoposte a regole meno rigide per quanto riguarda l'uso di pesticidi nei campi e di ormoni e antibiotici per il bestiame. Contrarietà è stata espressa dalla Francia e forti riserve vengono da una parte del governo italiano: questo potrebbe mettere in forse l'entrata in vigore dell'intesa, che deve ancora ottenere il via libera del Consiglio e del Parlamento Europeo. segue


Uruguay, il Frente Amplio torna al governo

(29/11/2024) Yamandú Orsi Martínez, candidato del Frente Amplio, ha vinto il ballottaggio del 24 novembre e il primo marzo 2025 si insedierà come nuovo presidente dell'Uruguay. Si concluderà così il governo neoliberista di Luis Lacalle Pou, del Partido Nacional (Blanco), che ha approfondito le disuguaglianze e aumentato la povertà nel paese. Orsi si è imposto con il 49,8% dei voti validi, contro il 45,9% del suo avversario Alvaro Delgado, che si presentava come continuatore dell'attuale esecutivo ed era appoggiato da tutto lo schieramento di destra. segue


Brasile, Bolsonaro denunciato per il tentato golpe del 2023

(24/11/2024) Alla conclusione delle indagini sul tentato golpe dell'8 gennaio 2023, il 21 novembre la polizia federale ha denunciato 37 persone, tra cui Jair Bolsonaro. Oltre all'ex presidente, nell'elenco figurano due generali della riserva: l'ex capo di gabinetto ed ex ministro della Difesa Walter Braga Netto e l'ex ministro per la Sicurezza Istituzionale Augusto Heleno. Vi sono poi l'ex comandante della marina ammiraglio Almir Garnier Santos, l'ex direttore dell'Agência Brasileira de Inteligência Alexandre Ramagem, il presidente del bolsonarista Partido Liberal Valdemar Costa Neto e un argentino, l'imprenditore Fernando Cerimedo. Quest'ultimo era incaricato della disinformazione: attraverso i social e le piattaforme digitali facilitava la diffusione di fake news e la sua consulenza non si è limitata al Brasile, ma si è estesa alla campagna contro la riforma costituzionale cilena e a favore dell'elezione di Javier Milei in Argentina. Tutti gli accusati devono rispondere di "abolizione violenta dello Stato democratico di diritto, colpo di Stato e associazione illegale". segue

ELON MUSK CEDE DI FRONTE ALLA MAGISTRATURA BRASILIANA. L'8 ottobre il giudice Alexandre de Moraes ha autorizzato X, dopo oltre un mese, a operare nuovamente in Brasile. Il social era stato sospeso perché accusato di incitamento alla violenza e mancata cooperazione nell'eliminazione di fake news. Per ottenere la revoca del provvedimento Elon Musk ha dovuto bloccare nove profili di simpatizzanti di Bolsonaro in cui venivano diffusi discorsi di odio, pagare una multa di 28,6 milioni di reais (5,2 milioni di dollari) e nominare un rappresentante legale nel paese.


Il blocco Brics+ e l'America Latina

(28/10/2024) Dal 22 al 24 ottobre si è tenuto, nella località russa di Kazan, il XVI Vertice del blocco Brics+. Erano presenti i rappresentanti di 36 nazioni, nonché il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Una chiara testimonianza dell'interesse suscitato da questo germe di un mondo multipolare, in grado di sviluppare istituti alternativi per il commercio e la finanza internazionali e di aggirare così le sanzioni statunitensi ed europee da cui molti sono colpiti. All'inizio del 2024 ai cinque membri storici, Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, si erano aggiunti Emirati Arabi Uniti, Iran, Egitto ed Etiopia (l'Arabia Saudita non ha ancora formalizzato la sua adesione). Anche l'Argentina avrebbe dovuto far parte di questo gruppo, come completamento di un processo iniziato durante la presidenza di Cristina Fernández. Ma l'attuale capo dello Stato Javier Milei aveva già preannunciato, ancor prima di vincere le elezioni, che il paese "sotto il nostro governo non starà nei Brics" perché "non andremo ad allearci con i comunisti". segue


Addio ad Antonio Skármeta

(16/10/2024) Si è spento a metà ottobre, a Santiago, lo scrittore cileno Antonio Skármeta Vraníčić. Di lui si ricordano i romanzi: El cartero de Neruda (nell'edizione italiana Il postino di Neruda, da cui venne tratto il film Il postino, interpretato da Massimo Troisi), Soñé que la nieve ardía, El baile de la Victoria, Un padre de película. Fu anche autore di racconti, libri per bambini, opere teatrali (una di queste, El plebiscito, ispirò la pellicola No diretta da Pablo Larraín). Non si cimentò mai con la poesia, anche se ne sentiva il fascino, come spiegò una volta: "Sono tanto ammiratore dei poeti che, se passate in rassegna le mie opere, vedrete che nel cuore di questi racconti c'è un poema o qualche situazione collegata alla poesia che scatena il dramma o rafforza una relazione". segue


Messico, cambio della guardia nel segno della continuità

(6/10/2024) Dal primo ottobre il Messico è governato da una presidenta, la prima della sua storia. L'investitura è avvenuta davanti al Congresso, riunito in seduta plenaria nel palazzo legislativo di San Lázaro, con il passaggio della fascia tricolore dal capo dello Stato uscente, Andrés Manuel López Obrador, a Claudia Sheinbaum Pardo. Nel suo discorso la neopresidente ha ribadito l'intenzione di continuare sul sentiero della Cuarta Transformación. Ha poi citato tre elementi su cui intende porre l'accento: la rivendicazione dei diritti delle donne, l'attenzione ai problemi ambientali e al cambiamento climatico, l'impulso alla scienza e alla ricerca. Nello stesso giorno Sheinbaum ha ricevuto il bastón de mando, come riconoscimento della sua legittimità alla guida del paese, da parte di cinque donne, autorità delle comunità indigene, in rappresentanza delle settanta popolazioni native e di quella afromessicana. Nel corso di questa cerimonia sono state rivolte invocazioni alle quattro direzioni cardinali e al centro dell'universo. segue

LA SCOMPARSA DI IFIGENIA MARTINEZ. Il primo ottobre, come presidente della Camera, aveva presieduto la seduta plenaria del Congresso per l'insediamento di Claudia Sheinbaum. È stata la sua ultima apparizione in pubblico: Ifigenia Martínez y Hernández, storica leader della sinistra messicana, si è spenta il 5 ottobre a 99 anni. Laureata in Economia, era stata docente e poi direttrice della Escuela Nacional de Economía dell'Unam e in questa veste nel 1968 si era opposta con forza all'occupazione della Ciudad Universitaria da parte dell'esercito. segue


Lotta al neocolonialismo: l'Honduras si è ritirato dal Ciadi

(26/8/2024) A sei mesi dalla notifica da parte di Tegucigalpa, è diventato effettivo il 25 agosto il ritiro dell'Honduras dal Ciadi, la sigla in spagnolo del Centro Internazionale per la Risoluzione delle Controversie sugli Investimenti Esteri. L'Icsid (questa la sigla in inglese) venne istituito nel 1965 dalla Convenzione di Washington come sistema di arbitrato internazionale nei contrasti tra investitori stranieri e Stati ospitanti. In realtà si tratta di un meccanismo perverso di impoverimento dei paesi del Sud del mondo: in base alle sue regole uno Stato può essere denunciato da una corporazione quando questa si ritenga defraudata per un mancato guadagno a causa di una legge del governo nazionale (in genere emanata per proteggere i diritti dei lavoratori o dell'ambiente). Si calcola che la sola America Latina abbia perso in tal modo più di 30 miliardi di dollari. segue


Venezuela, dopo la rielezione di Maduro l'opposizione tenta il golpe

(4/8/2024) Al termine della giornata elettorale del 28 luglio, trascorsa in relativa calma, il Consejo Nacional Electoral (cinque membri: tre rappresentanti della maggioranza e due dell'opposizione) ha annunciato i risultati parziali delle presidenziali proclamando la rielezione di Nicolás Maduro con il 51% dei voti. È stato come un segnale per scatenare le violente proteste dell'estrema destra, che da settimane vantava sondaggi ampiamente favorevoli (realizzati, secondo WikiLeaks, da un'agenzia legata alla Cia), al candidato della Plataforma Unitaria Democrática, l'ex diplomatico Edmundo González Urrutia. Quest'ultimo era sceso in campo poiché María Corina Machado, vincitrice delle primarie della coalizione, è inabilitata per quindici anni a ricoprire cariche pubbliche, per aver sollecitato "l'intervento militare straniero" al fine di "cacciare Maduro dal potere" e aver sostenuto le pretese dell'autoproclamato presidente Juan Guaidó (proprio tale inabilitazione è servita a Washington come principale pretesto per il totale ripristino delle sanzioni contro la Repubblica Bolivariana). Dopo quella di Machado, anche la candidatura di Corina Yoris, chiamata a sostituirla, non era stata registrata dalle autorità elettorali. segue

 

 

Latinoamerica-online.it anno XXIV

a cura di Nicoletta Manuzzato

Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 259 del 13/4/04