Latinoamerica-online.it |
Candidatura di Lula al Nobel per la Pace Al comitato Norvegese del Nobel Al presidente Berit Reiss-Andersen Al vicepresidente Henrik Syse
Ai membri: Thorbjørn Jagland, Anne Enger e Asle Toje Come ben sapete, la pace non è solo l'assenza di guerra, o la morte di una o più persone, la pace è anche quella di dare speranza al futuro della popolazione, specialmente ai settori più vulnerabili, vittime della "cultura del disfarsi" come dice Papa Francesco. Pace è includere e proteggere coloro che il sistema economico di oggi condanna alla morte e alla violenza multipla. Secondo l'ultimo rapporto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) del 2017, la fame colpisce oltre 815 milioni di persone nel mondo. È una piaga e un crimine subiti da popolazioni soggette alla povertà e alla marginalità, che vengono derubate di vita e speranza per generazioni. Per questo motivo, se un governo nazionale diventa un esempio globale della lotta contro la povertà e la disuguaglianza, contro la violenza strutturale che ci affligge come umanità, tale governo merita il riconoscimento per il suo contributo alla pace per l'umanità. "Lula" da Silva aveva tra i suoi assi fondamentali del governo un impegno per i poveri implementando politiche pubbliche per superare la fame e la povertà. Nel gennaio 2003, nel suo discorso inaugurale alla Presidenza della Repubblica, ha dichiarato: "Creeremo le condizioni affinché tutte le persone nel nostro paese possano mangiare decentemente tre volte al giorno, ogni giorno, senza bisogno di donazioni di beneficenza da alcuno. Il Brasile non può più coesistere con così tante disuguaglianze, dobbiamo superare la fame, la povertà e l'esclusione sociale. La nostra guerra non è uccidere nessuno: è salvare vite". E in effetti i programmi "Fame Zero" e " Bolsa Família" hanno sollevato oltre 30 milioni di persone dalla povertà estrema, facendo del Brasile un modello di successo riconosciuto in tutto il mondo da organizzazioni internazionali come la FAO, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e la Banca Mondiale. - La percentuale di persone che vivono con meno di 3,10 US$ al giorno è scesa dall'11% nel 2003 a circa il 4% nel 2012, secondo i dati della Banca Mondiale. - C'è stata una riduzione del tasso di disoccupazione vicino al 50% secondo l'Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica/IBGE. Ed anche la creazione di 15 milioni di nuove posizioni di lavoro, secondo i dati del Ministero del Lavoro. - Secondo l'IPEA/Instituto de Pesquisa Econômica Aplicada, il coefficiente brasiliano di Gini era 0.583 nel 2003 e nel 2014 era 0.518, il che indica che le politiche sociali applicate dal Partido dos Trabalhadores /PT-Partito laburista lasciarono il Brasile con meno disuguaglianza sociale; in media, la disuguaglianza è scesa dello 0,9% all'anno, nel periodo tra il 2003 e il 2016. - L'implementazione di programmi educativi e di salute collettiva ha elevato l'indice di sviluppo umano/HDI del Brasile, un indice elaborato dall'UNDP, il quale mostra che nel 2010 ha raggiunto un reddito medio annuo di 10.607 US$, un'aspettativa di vita di 72,9 anni, una scolarità di 7,2 anni di studio e un'aspettativa di vita scolastica di 13,8 anni. Il governo di "Lula" era una costruzione democratica e partecipativa, con mezzi non violenti, che aumentava il tenore di vita della popolazione e dava speranza ai settori più bisognosi. Il mondo riconosce che c'è stato un prima e un dopo nella storia della disuguaglianza in Brasile in conseguenza delle due presidenze di Luiz Inácio Da Silva. Il contributo di "Lula" alla pace è in realtà un fatto concreto nelle vite del popolo brasiliano ed è confermato dagli studi di varie organizzazioni internazionali.
Questi risultati dei programmi governativi del PT in Brasile per
superare la povertà e la fame non erano una politica statale che
altri partiti del governo hanno assunto, ma una politica
governativa specifica che il Brasile sta gradualmente abbandonando.
Lo dimostra la Inter-American Development Bank/IDB, che ha
annunciato che nel 2017 il Brasile ha avuto oltre 3 milioni di
nuovi poveri a causa delle politiche dell'attuale governo. Per le
ragioni di cui sopra, con lo stesso senso di speranza trasmesso da
Martin Luther King quando ha detto "anche se avessi saputo che
domani il mondo sarebbe andato in pezzi, avrei comunque piantato il
mio melo", siamo in molti a credere che il Premio Nobel per la pace
di "Lula" da Silva contribuirà a rafforzare la speranza di poter
continuare a costruire un nuovo inizio per nobilitare l'albero
della vita.
Premio Nobel per la pace 1980 • Members of national assemblies and national governments (cabinet members/ministers) of sovereign states as well as current heads of states. • Members of The International Court of Justice in The Hague and The Permanent Court of Arbitration in The Hague. • Members of l'Institut de Droit International. • University professors, professors emeriti and associate professors of history, social sciences, law, philosophy, theology, and religion; university rectors and university directors (or their equivalents); directors of peace research institutes and foreign policy institutes. • Persons who have been awarded the Nobel Peace Prize. • Members of the main board of directors or its equivalent of organizations that have been awarded the Nobel Peace Prize. • Current and former members of the Norwegian Nobel Committee (proposals by current members of the Committee to be submitted no later than at the first meeting of the Committee after 1 February). • Former advisers to the Norwegian Nobel Committee. People who joined this campaign and fall into these categories must access the nomination form of the Norwegian Nobel Committee, register and apply for "Lula" reminding the Committee that its intention is accompanied by hundreds of thousands of people. If you do not fall into this category but you know someone who does, contact him/her to invite him/her to apply. There is time until January 31, 2019 to make presentations.
|
Latinoamerica-online.it a
cura di Nicoletta Manuzzato |