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Brasile. Padre Ticão

Nella prima notte di questo 2021 il cuore generoso di Antonio Luiz Marchioni, padre Ticão, parroco della parrocchia di São Francisco de Assis, nella regione Ermelino Matarazzo, zona est dell’infinita metropoli di San Paolo, ha smesso di pulsare dopo 68 anni, 42 dei quali come sacerdote.

Nato il 20 aprile 1952 a Urupês, nell’entroterra occidentale dello Stato di San Paolo, giunge nella capitale negli anni '70, già plasmato dall’appoggio ai grandi scioperi, in buona parte vittoriosi, dei braccianti/boias-frias delle regioni della canna da zucchero ai quali si affiancavano gli insegnanti. La strada e la scelta dell’organizzazione e dell’azione sociale accompagnano e definiscono la sua guida della comunità alla quale lo assegna il vescovo della Zona Leste don Angélico Sandalo Bernardino. Organizzazione assieme alle comunità ecclesiastiche di base e alla popolazione (quattro milioni circa nella Zona Leste) e azione per raggiungere risultati sociali che cambiano la vita dei cittadini già in questo mondo: presidio della Segreteria di abitazione del governo Franco Montoro negli anni '80 per la costruzione di case popolari, mobilitazione per creare il Parque Dom Paulo Evaristo Arns che nel toponimo ricorda e trasmette il lascito del cardinale che legò il proprio nome alla denuncia della tortura di Stato nella dittatura militare. E poi ospedali e due università costruite nella Zona Leste: realtà materiali e morali che rafforzano la volontà di conquistare la dignità sociale alla quale tutti i cittadini hanno diritto di accesso e dovere di esigere da chi detiene il potere.

Gli ultimi anni padre Ticão ha dedicato molte energie (e organizzazione e azione) alla formazione culturale sull’uso medicinale della cannabis e a temi collegati alla salute popolare e all'acquisizione di alternative alla medicina troppo dominata dall’industria farmaceutica. Con coraggio, insieme a una rete di parrocchie, difendeva l'urgenza della de-criminalizzazione dell’interruzione di gravidanza. In un momento in cui il negazionismo sanitario e la denigrazione insultante degli esecutivi stranieri che emanano normative di difesa del corpo femminile orientano gli alti livelli decisionali pubblici in Brasile, padre Ticão è stato oggetto di pressioni, minacce, espressioni di odio ripetuti e brutali. Giustamente in questi giorni le Nazioni Unite, attraverso il rapporto del relatore Fernando de Varennes, esplicita che la lotta al discorso di odio nelle reti sociali è una delle grandi sfide del XXI secolo.

Teologo coerente con gli indirizzi del Vaticano Secondo, una delle maggiori referenze della Chiesa Cattolica progressista in Brasile, figura profetica capace di guardare e vedere con respiro oltre la contingenza del momento presente e allo stesso tempo di tradurre la profezia in realtà del presente, le strade e le case della Zona Leste rimangono da oggi con meno luce. (T.I. San Paolo, 3/1/2021)

 

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a cura di Nicoletta Manuzzato