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Cuba, nuovo voto dell'Onu contro il bloqueo

Anche quest'anno l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunita il 2 novembre, ha chiesto in modo quasi unanime di "porre fine all'embargo economico, commerciale e finanziario" imposto dagli Stati Uniti contro Cuba. 187 i voti a favore, solo due contrari (Usa e Israele) e un'astensione (Ucraina). Un successo importante per l'isola, sottoposta da decenni a un vero e proprio atto di guerra in tempo di pace. Ma un successo simbolico, perché destinato a rimanere lettera morta di fronte alla volontà statunitense di perseguire con questo strumento il suo obiettivo: "annullare la capacità del governo di rispondere alle necessità della popolazione, creare una situazione di ingovernabilità e distruggere l'ordine costituzionale", come ha denunciato il ministro degli Esteri dell'Avana Bruno Rodríguez.

Il 24 settembre si è registrato un nuovo attacco all'ambasciata cubana a Washington. Le telecamere della sede diplomatica hanno ripreso un uomo mentre si avvicina senza fretta, prende fuoco a due molotov e le lancia oltre il cancello, allontanandosi poi indisturbato. Già nel 2020 contro il palazzo dell'ambasciata erano stati sparati diversi colpi di fucile. L'attentatore, Alexander Alazo, era stato arrestato e accusato di "assalto con l'intenzione di uccidere", ma - sottolinea un comunicato del Ministero degli Esteri dell'Avana - il governo Usa "si è rifiutato di definire l'accaduto un atto terroristico". (3/11/2023)

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a cura di Nicoletta Manuzzato