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Nasce in Messico l'Internazionale Femminista

Come era stato annunciato l'8 marzo, si è tenuto il primo aprile nella capitale messicana l'Encuentro Fundacional de la Internacional Feminista con la partecipazione di delegate provenienti da 25 paesi. Tra le 58 firmatarie dell'iniziativa la presidente dell'Honduras Xiomara Castro, la jefa de gobierno di Città del Messico Claudia Sheinbaum, la segretaria generale di Morena (il partito di López Obrador) Citlalli Hernández, la sindaca di Santiago del Chile Irací Hassler, la ministra spagnola per l'Uguaglianza Irene Montero, l'ex parlamentare peruviana Verónika Mendoza, la titolare del Centro Nacional de Educación Sexual di Cuba Mariela Castro, l'ecuadoriana Paola Pabón prefecta di Pichincha, la ministra dell'Uguaglianza Razziale del Brasile Anielle Franco, la deputata del Guatemala Sonia Gutiérrez Raguay, la parlamentare del Costa Rica Priscilla Vindas, l'indiana Varsha Grandikota-Nellutla (coordinatrice delle politiche dell'Internazionale Progressista), la deputata Elisabetta Piccolotti di Sinistra Italiana e Margherita Cantelli del Coordinamento Nazionale di Potere al Popolo.

"L’enorme portata e il progresso del femminismo, con programmi, mobilitazioni e proteste contro l’oppressione sistematica delle donne e delle persone lgbti+ in un numero sempre maggiore di paesi, guidato da diversi movimenti femministi, con e senza militanza di partiti politici, ha un obiettivo comune: essere al centro di dibattiti e confronti su progetti politici in tutto il mondo - afferma il manifesto fondativo - La necessità di lottare contro il patriarcato e il capitalismo richiede che l’organizzazione collettiva e internazionale delle femministe promuova un’agenda comune a favore dell’uguaglianza e di vite libere dalla violenza sessista, fortemente espressa nella violenza sessuale e politica, lottando per la legalizzazione del diritto all’aborto e al pieno godimento di tutti i diritti sessuali, riproduttivi e non riproduttivi, per la redistribuzione della ricchezza e del reddito, per il riconoscimento sociale ed economico del lavoro domestico e di cura con salari dignitosi e diritti del lavoro, eliminando i divari salariali e la discriminazione nell’occupazione, per un’istruzione che costruisca l’uguaglianza senza pregiudizi sessisti fin dai primi cicli formativi, per la necessità di ampliare gli spazi di potere occupati da donne e persone lgbti+". (3/4/2023)

 

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a cura di Nicoletta Manuzzato