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Argentina, centinaia di migliaia in piazza il 24 marzo In centinaia di migliaia sono scesi in piazza in numerose città il 24 marzo, nell'anniversario del golpe del 1976, per urlare Nunca más. L'atto per la Memoria, la Verità e la Giustizia, convocato da organizzazioni di difesa dei diritti umani, partiti d'opposizione, sindacati e movimenti sociali ha rivestito una particolare importanza in un momento in cui dal governo viene il tentativo di negare i crimini della dittatura e cancellare le conquiste degli ultimi anni. In un documento letto durante la manifestazione di Buenos Aires si afferma che "con i 30.000 come bandiera, con le Madres e le Abuelas, con i sopravvissuti dei campi di concentramento, con i figli, le figlie, i nipoti e le nipoti dei detenuti desaparecidos e con l'insieme degli organismi per i diritti umani veniamo a dire a Milei che la memoria è la nostra arma". E si paragona l'attuale politica neoliberista a quella della giunta militare: "Conosciamo bene quelli che trassero beneficio dal sangue dei e delle 30.000. Oggi sono quegli stessi gruppi economici che si beneficiano del governo di Milei e di Victoria Villarruel per realizzare il medesimo modello economico di miseria ed esclusione di gran parte del popolo". Unanime la condanna della selvaggia repressione scatenata contro le mobilitazioni dei pensionati, che ogni mercoledì portano davanti al Congresso la loro protesta contro i tagli. Il 12 marzo la pacifica manifestazione, accompagnata da sindacati e movimenti sociali e dai tifosi delle squadre di calcio (dopo che, la settimana precedente, un anziano tifoso era stato picchiato dagli agenti) è stata violentemente attaccata dalla polizia. Decine i feriti, tra cui una donna di 87 anni e il giovane fotoreporter Pablo Grillo, in gravissime condizioni dopo essere stato colpito da un proiettile di gomma alla testa. Oltre 120 i fermati. Nonostante tutto questo, il mercoledì successivo i pensionati sono tornati a manifestare, dimostrando la volontà di non cedere. La loro è una battaglia per la sopravvivenza: quasi il 60% può contare ogni mese solo sull'equivalente del salario minimo (circa 265 dollari). (25/3/2025) Articolo precedente sull'Argentina: Il cryptogate di Javier Milei
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cura di Nicoletta Manuzzato |