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Si inasprisce la politica statunitense contro Cuba

Con un ulteriore giro di vite della politica di Washington nei confronti dell'Avana, il presidente Donald Trump ha imposto il 30 giugno nuove sanzioni miranti soprattutto a colpire il settore turistico, principale fonte di divisa dell'isola. Viene inasprita la proibizione ai cittadini statunitensi di visitare Cuba (i viaggi finora erano permessi per una serie di motivi come visite familiari e di istruzione, progetti umanitari, competizioni sportive). Si sancisce inoltre l'eliminazione delle "pratiche economiche che beneficiano in maniera spropositata il governo, le forze armate, l'intelligence e le agenzie di sicurezza cubane". Saranno invece aumentati gli sforzi per appoggiare l'opposizione attraverso l'espansione dei servizi di Internet e l'appoggio alla "libera stampa", la "libera impresa" e la "libera associazione". Un'azione che "rafforza l'aggressione e il blocco economico che castiga tutto il popolo cubano e costituisce il principale ostacolo al nostro sviluppo", ha replicato in un messaggio su X il ministro degli Esteri dell'Avana, Bruno Rodríguez.

Pochi giorni prima l'offensiva statunitense contro Cuba aveva segnato un altro punto riuscendo a imporre la nomina dell'esponente anticastrista Rosa María Payá come membro della Cidh (Comisión Interamericana de Derechos Humanos) dell'Organización de los Estados Americanos. Duro il commento dell'Avana: "Nonostante la degna, coraggiosa e legittima posizione di numerosi governi della nostra America, le molteplici pressioni e le minacce, compreso il ricatto del taglio degli stanziamenti dei programmi di cooperazione nell'emisfero, hanno fatto sì che la ben nota mercenaria Rosa María Payá Acevedo fosse eletta con uno stretto margine".

CUBA PER LA PALESTINA NEL GRUPPO DELL'AIA. Il Gruppo dell'Aia è stato creato a fine gennaio da nove nazioni dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia: Belize, Bolivia, Colombia, Cuba, Honduras, Malesia, Namibia, Senegal e Repubblica Sudafricana, con l’obiettivo di battersi per l’applicazione delle decisioni delle Nazioni Unite in modo da porre fine al genocidio e all’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Cuba ha aderito al Gruppo "con la convinzione di José Martí che la Patria è l’Umanità". Del resto la popolazione dell'isola ha manifestato più volte a favore della Palestina, con in testa il presidente Díaz-Canel. “Dopo tante morti per le bombe e per la fame – ha scritto in giugno il leader cubano sul suo account X – la cosa più terribile è che il genocidio diventi una cosa naturale”. E in precedenza aveva affermato: "Cuba contribuirà in ogni modo possibile agli sforzi internazionali legittimi miranti a porre fine al genocidio" palestinese, aggiungendo che "la storia non perdonerà gli indifferenti. E noi non saremo tra questi". (1/7/2025)

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a cura di Nicoletta Manuzzato